Tibet: etica oltre la religione

sarnath

Il mondo è alla ricerca della verità ed è assetato di pace nel mezzo di una lotta tanto terribile (Gandhi)

Il Dalai Lama è a Strasburgo e chiede all’Unione Europea “una critica costruttiva” della Cina sul dossier Tibet in nome dell’indipendenza ma anche dello spirito della storia e, soprattutto dell’interesse comune. Il discorso principale che il Dalai Lama terrà in occasione della sua permanenza a Strasburgo ha un titolo emblematico: L’Etica oltre la religione.

Sull’onda del messaggio del capo spirituale della comunità tibetana, vi proponiamo un esempio di condivisione educativa tra governi che risale agli anni sessanta del secolo scorso.

Nella città sacra agli induisti, Sarnath – luogo di pellegrinaggio dove il fondatore del buddhismo, il Siddhārtha Gautama insegnò il Dharma, la dottrina buddhista –si trova il Central Institute of Higher Tibetan Studies (CIHTS), eccellenza del sapere tibetano. Sarnath  si trova all’interno dello stato federato dell’Uttar Pradesh, nella parte nord orientale dell’India, al confine con il Tibet ed è considerata il luogo della prima predicazione del Buddha.

L’idea del Centro di studi tibetani fu concepita dal leader nazionale Pt. Jawahar Lal Nehru che portò l’India all’indipendenza in accordo con il quattordicesimo Dalai Lama con l’intento di educare i  giovani tibetani della regione di confine dell’Hymalaya. Una sorta di enclave tibetana nel cuore dell’India buddhista. Fino al  2000 fu diretto dal Venerabile Samdhong Rinpoche1, primo ministro del governo tibetano in esilio, eletto dal popolo.

La mission dell’istituto è quella di preservare la cultura e la tradizione tibetana, in particolare le antiche scienze indiane e la letteratura attraverso l’uso vivo della lingua. Un’alternativa formativa che facilita gli studenti delle aree di confine, impossibilitati a trasferirsi in Tibet per continuare gli studi.

Polo universitario

Il polo universitario possiede un’offerta formativa basata sulla tradizione tibetana: Facoltà di lingua e letteratura (Sabdavidya) : sanscrito, tibetano, hindi e inglese. Sanscrito e tibetano sono obbligatori, inoltre si può scegliere tra inglese e hindi. Facoltà di filosofia (Hetu and Adhyatma Vidya), la Facolta di Scienze Sociali (Adhunika Vidya) in cui le materie fondamentali riguardano la Storia dell’Asia, Economia, Scienze politiche, Storia tibetana e pali, lingua del medio indo-irano, meglio conosciuta come lingua di uno dei primi canoni del buddhismo: il Paji Cano ed è la lingua liturgica del Theravada Buddhism, “l’insegnamento dei vecchi o l’antico insegnamento” la più antica scuola buddhista e per molti secoli la religione predominante in Sri Lanka. Completa il quadro degli studi umanistici, la Facoltà delle Arti tibetane: pittura, architettura, scultura, iconografia, arte del legno e del tessere.

Last but not least, la Facoltà di Medicina tibetana e Astrologia. Gli studenti si specializzano in ayurveda tibetana (parola composta da ayu, vita e veda conoscenza, traducibile quindi come scienza della vita) è una combinazione unica di discipline mediche indiane, cinesi, iraniane, e mongole. Allo stesso modo l’astrologia tibetana (Jyotisa) comprende le discipline astronomiche del Sud dell’India e dell’Asia Centrale.

L’esame di ammissione ha una durata di tre ore e si svolge  in lingua tibetana e lingua o inglese o hindi.
Il totale degli iscritti è di 51 studenti. Riceve studenti stranieri come scambio culturale e sono invitati ricercatori stranieri purché i loro progetti di ricerca siano approvati dal governo indiano.

Tra gli ex allievi:  Sonam Thakchoe, professore in filosofia buddhista presso la scuola di filosofia dell’Università di Tasmania, Australia. Uno dei suoi obiettivi principali, sviluppare un programma di Istruzione a distanza, internazionalmente accessibile nell’area della filosofia indo-tibetana buddhista.

La biblioteca è l’unica nel suo genere in India, collezioni di letteratura antica Indiana in manoscritti originali in sanscrito e traduzioni tibetane. 25,833 volumi sono in inglese.

Tibet e India: una storia spirituale

Testimonianza del forte legame che unisce il Tibet all’India: tibetani sono invece estremamente orgogliosi del loro legame spirituale con l’India e, nell’arco di sette secoli, un gran numero di opere letterarie buddhiste sono state tradotte dal sanscrito in tibetano.

I tibetani sono un popolo unico sul pianeta perché la loro identità nazionale è imperniata sul buddhismo. Per il popolo del Tibet il Dharma (la Dottrina) è tutto. il Tibet è paese che ha privilegiato una propria peculiare evoluzione verso una “modernità interiore” in contrasto con la ricerca della “modernità esteriore”, considerata in occidente l’unica, vera modernità (Robert Thurman, prof degli studi indo-tibetani alla Columbia University).

Nella tradizione buddhista la compassione è un sentimento che pervade ogni pensiero  e azione. Chenrezig (Skt. Avalokiteshvara) è considerata la personificazione della compassione di tutti i Buddha ed è oggetto di meditazione per tutti i lignaggi del buddhismo tibetano.

Il primo re buddhista del Tibet, Songtsen Gampo, viene considerato come una manifestazione di Chenrezig, così come  i supremi maestri della meditazione come il Dalai Lama e Karmapa ( capo del Kama Kaguy, il lignaggio più importante della scuola kagyu una delle quattro scuole principali del buddhismo tibetano).

Chi desidera seguire la conferenza del Dalai Lama sull’etica oltre la religione può seguire l’evento in webcast su Dalai Lama at Strasbourg

 

Per maggiori informazioni su CIHTS: Central Institute of Tibetan studies

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