Come diventare influencer. In Spagna lo insegna l’università
Gli influencers sono quei personaggi, nati spontaneamente, che attraverso il loro blog e i poi i social network, esprimono le proprie opinioni su un tema specifico (spesso moda e costume), riuscendo a catalizzare l’attenzione generale, i cosiddetti follower.
I follower -coloro che seguono -subiscono il loro fascino ed inevitabilmente sono influenzati nelle loro scelte sia di costume che in campo strettamente personale.
Attualmente gli influencers più noti sono considerati delle “autorità” nel loro settore di competenza, sostituendo, a volte, gli opinion leader della carta stampata e della televisione.
Sono molto amati dai brand, anche di alto livello, per il risultato costo- benefici che fanno ottenere: gli influencers costano meno della pubblicità tradizionale ma hanno una superiore capacità di diffusione e penetrazione. Anche se poi acquistano tale notorietà da diventare loro stessi testimonial in campagne di advertising classiche e portano il brand a spendere come – se non più – di prima. Ma tant’è, il web impera!
Fatto sta che ormai gli influencers nel mondo costituiscono un settore del marketing in piena espansione capace di muovere circa un miliardo di euro l’anno. Per fare un esempio Chiara Ferragni, la più nota influencer italiana, guadagna 14 mila euro a post.
Vista la portata potenziale di questo nuovo lavoro al quale aspirano sempre più giovani, l’Università Autonoma di Madrid (UAM) ha istituito il corso di formazione Intelligence Influencers: Fashion & Beauty, per diventare influencer professionista.
Il corso, articolato in 500 ore, prenderà il via il 22 ottobre 2018 e terminerà il 20 marzo 2019, si rivolge a giovani diplomati, agli universitari anche post laurea e ai professionisti del marketing, della comunicazione e delle relazioni pubbliche. Si prevede anche la modalità in streaming, attraverso una Virtual Classroom, ma in questo caso l’attestato di frequenza e non il diploma.
Le materie del corso sono: moda, stile e tendenze, marketing, creazione in rete del brand personale, psicologia della moda, senza tralasciare l’insegnamento della gestione della propria immagine e le conseguenze dell’eventuale notorietà; così come lo stress di dover di fornire ai propri follower novità quotidiane e ad essere in grado di sviluppare una personalità forte, capace di resistere anche agli haters (incitatori di odio) e ai trolls (molestatori internauti).
Uno spazio opportuno è riservato anche allo sviluppo della consapevolezza del “lato oscuro dell’influenza”, come la definiscono i professori del corso; l’aspirante influencer ha “a priori molto potere”, una persona che influenza milioni di altre persone, non può prescindere “dal rigore, dalla serietà, dall’etica, dalla responsabilità del proprio ruolo di fronte al gruppo e alla società”.
Il corso per la propria natura, altamente multidisciplinare è stato concepito con la collaborazione dei Dipartimenti di Psicologia, Economia e Commercio, Scienze Aziendali, oltre alla Scuola d’Intelligenza Economica, sempre dell’UAM e dell’Ibiza Fashion Week.