Game Changers. Possibilità di giustizia generativa

La realtà virtuale, un apprendimento esperienziale on line che permette di sperimentare situazioni in modo immersivo. Viene utilizzata nei campi più diversi dal campo militare a quello civile. Da strategie militare ad operazioni chirurgiche. Un settore di particolare uso è la formazione sia educativa che aziendale.

Un soggetto compie un’azione e controlla gli effetti nella situazione contingente, interagendo con un altro soggetto/soggetti; si attiva così l’osservazione, la riflessione, l’elaborazione dell’azione compiuta, in contesti sia conosciuti che nuovi.

game changersA Bari da poco più di mese, è stato attivato un programma di rieducazione attraverso il gioco virtuale Game changers, progetto sperimentale sul gioco di ruolo rivolto ai ragazzi dal servizio residenziale comunità educativa Chiccolino, sottoposti a provvedimenti giudiziari del Tribunale dei Minori di Bari, dai 15 ai 19 anni.

Curatore del progetto Raffaele Diomede, affiancato da Antonio Coco psicologo della comunità, dagli operatori della Games Academy dove si attua il progetto e dalla Tou.Play che ha ideato le storie.

I minori coinvolti sono quei ragazzi che godono della sospensione del processo e della messa alla prova, in accordo con la “giustizia generativa”.

Partecipazione e generatività, orientati sia verso la rigenerazione del singolo che della collettività, attraverso la condivisione dei regole comuni. Il rispetto delle regole, per loro natura, si basano sulla condivisione e pertanto sono fondative di principi sociali ed inclusivi.

Il gioco educativo è ambientato in un periodo storico “fantazy” in cui i personaggi-attori svolgono il loro ruolo, coordinati da un master il cui ruolo è quello di favorire il dialogo tra i partecipanti.

Il game master è una persona che nei videogiochi agisce come organizzatore, come arbitro e moderatore, un narratore del gioco che coinvolge i personaggi giocanti.

Come in ogni altro gioco virtuale, i partecipanti possono usufruire di tutti i mezzi digitali disponibili: rappresentazioni in 3D, video-chiamate, chat, messaggi, email così che gli attori possano agire nel modo più adeguato possibile.

I ragazzi si confrontano così con modelli alternativi di vita. Lo spirito pedagogico si basa sull’accrescere il valore della scelta e le conseguenze relative, rafforzando il lavoro di squadra in senso positivo. Avere piena coscienza degli effetti del nostro agire è la via maestra per ri-orientare pensieri e comportamenti.

La Comunità educativa e residenziale Chiccolino, nasce da un bene confiscato alla criminalità organizzata, ed è sostenuta dal Centro Giustizia Minorile del Comune di Bari.

Il progetto è finanziato dall’assessorato comunale al Welfare in sinergia con la Regione Puglia e il Ministero di Giustizia.

 

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