9 ottobre 1982 – Attentato alla Sinagoga, storia visuale di un delitto impunito
Alle Terme di Diocleziano di Roma una mostra rievoca la morte del bambino Stefano Gaj Taché di 2 anni avvenuta sulle scale della Sinagoga della capitale 40 anni fa.
Era il 9 ottobre 1982 quando un commando di terroristi lanciò verso il Tempio bombe a mano che, oltre ad uccidere Stefano, ferirono 37 persone, diventando il più grave attentato antisemita avvenuto in Italia dopo la Seconda guerra mondiale.
9 ottobre 1982 – Attentato alla Sinagoga, storia visuale di un delitto impunito, s’intitola l’esposizione frutto di una complessa ricerca condotta dallo storico Alberto Melloni e del suo gruppo di lavoro sugli attentati che, proprio a partire da quello di quel sabato romano, colpirono poi migliaia luoghi di culto in Europa e nel mondo.
“Data spartiacque” infatti è stata definita nel corso dell’ultimo G20 delle religioni. E nelle Terme di Diocleziano scorrono pagine di quotidiani, dispacci, note di polizia, atti giudiziari e informative di intelligence, un corpus informativo cuore pulsante della mostra, dove trovano spazio anche i certificati medici dei feriti.
Mentre il podcast Schegge dell’anima offre la possibilità di approfondimento. Scritto e letto da Giarcarlo De Cataldo con le musiche di Nicola Piovani il podcast si basa sul libro “Il silenzio che urla” (ed. Giuntina) scritto da Gadiel Gaj Taché, fratello di Stefano, all’epoca bambino di 4 anni e ferito dall’attentato e sul celebre discorso di Bruno Zevi Noi, popolo di Israele, protestiamo e accusiamo, pronunciato in Campidoglio l’11 ottobre 1982.
La mostra documenta la storia di un infanticidio avvenuto in un luogo sacro i cui colpevoli non sono mai stati consegnati alla giustizia.
Cerca di fare chiarezza nei meandri della Storia nei confronti di un evento “di cui non sono stati ancora perfettamente chiariti i processi che l’hanno determinato – ha evidenziato all’inaugurazione della mostra il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni -. Un evento che fa riflettere sul tema della convivenza, delle ambiguità della politica e sulla necessità di fare memoria”.
“Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell’ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano” così Sergio Mattarella nel discorso d’insediamento del primo mandato da presidente della Repubblica.
9 ottobre 1982 – Attentato alla Sinagoga, storia visuale di un delitto impunito è stata realizzata dalla Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna insieme all’Associazione B’nai B’rith e al Comitato per gli anniversari di Interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la collaborazione della Comunità ebraica di Roma