Rita Atria. La dodicesima vittima del 1992

L’ultima vittima di mafia di quella terribile primavera e estate del 1992 è stata la diciasettenne Rita Atria,  testimone di giustizia, che viveva sotto protezione a Roma, in Viale Amelia.

Rita Atria proveniva da una famiglia legata a Cosa Nostra che aveva ucciso il padre e poi il fratello Nicola la cui moglie, Piera Aiello, aveva denunciato gli assassini e iniziato a collaborare con la polizia. Rita decise di seguire l’esempio della cognata, contro il volere della madre che la repudiò.

Il primo a raccogliere le sue deposizioni fu il giudice Paolo Borsellino, allora procuratore di Marsala, al quale Rita  si affidò come a un padre.

Le rivelazioni di Piera e Rita, sommate ad altre prove, portarono all’arresto di numerosi mafiosi e di avviare un’indagine sul deputato democristiano, Vincenzino Culicchia, per 30 anni sindaco di Partanna.

Nel frattempo Rita, entrata nel programma di protezione, era stata condotta a Roma dove viveva in incognito in un appartamento a Viale Amelia. Ed è qui, ad una settimana dalla strage di Via D’Amelio dove perse la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, a 17 anni Rita, sopraffatta dal dolore per la morte del giudice, si gettò dal balcone del appartamento dove viveva. Era il 26 luglio 1992.

Va sottolineato che Rita non aveva commesso nessun reato di mafia, non era una pentita ma seguita dal giudice Paolo, aveva deciso d’intraprendere un percorso interiore per mutare il desiderio di vendetta in desiderio di giustizia.

La madre dopo averla ripudiata distrusse la lapide della sua tomba.

Considerata come la 12 vittima delle stragi di Capaci e via D’Amalio del 1992 (5 morti nella prima, 6 nella seconda) il trentennale della morte di Rita Atria è stato commemorato  il 26 luglio 2022 nello stesso Viale Amelia dall’Associazione Libera contro la mafie  alla presenza del fondatore, don Luigi Ciotti, di Roberto Fico, presidente della Camera, Francesco Laddaga, presidente del VII Municipio, Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio Legalità Regione Lazio, Paola Di Nicola Travaglini, magistrata. E i ragazzi del campo di partecipazione e formazione di  Libera che hanno letto brani tratti dal Diario di Rita Atria.

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