Il lupo in Europa: da animale da proteggere ad animale dal quale proteggersi

Attenti al lupo: da specie protetta torna ad essere specie pericolosa e a considerarla tale è la Commissione europea che ha invitato le comunità locali, gli scienziati e tutte le altre categorie interessate a inviare entro il 22 settembre 2023 i dati aggiornati sulla popolazione di lupi e sul loro impatto.

Dietrofront dell’Unione verso questa specie che ne ha impedirne l’estinzione con la direttiva Habitat del 1992 (applicata in Italia a partire dal 1997) che ne vieta dall’allora l’uccisione, la cattura, il disturbo, la detenzione, lo scambio di commercializzazione.

Una serie di misure che hanno funzionato: la specie si è salvata, secondo il rapporto, Wildlife Comeback Report 2022, dagli anni Settanta del Novecento ad oggi la presenza dei lupi grigi sul suolo dell’Unione è aumentata del 1800%: attualmente sono stati contati 17mila animali.  Ora si vive il problema opposto l’eccessivo incremento denunciato da tempo dagli agricoltori che richiede l’adozione di misure di contenimento.

E riconosciuto dalla stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha dichiarato che “la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani. Invito le autorità locali e nazionali ad agire laddove necessario. In effetti, l’attuale legislazione dell’Ue consente già loro di farlo”.

Quindi “alla luce dell’evoluzione delle specie” e sulla base dei dati raccolti entro questa mese, la Commissione – conclude una nota – deciderà se modificare lo status del lupo di animale protetto all’interno dell’Unione e, qualora necessario “aggiornare il quadro giuridico, per introdurre, dove necessario ulteriore flessibilità”. Che sembra comprenderà anche la caccia.

 

Immagine: lupo marrone. Photo by Steve – pexels.com

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