Diritti. La dichiarazione dei cineasti
Gli autori e sceneggiatori italiani e francesi si sono riuniti presso lo spazio dell’Italian Pavilion, dell’Hotel Excelsior di Venezia, per rilanciare la Declaration des Cineastes, il manifesto a tutela della loro professione e dei loro diritti quali: la piena paternità delle loro opere, l’equa redistribuzione dei proventi e l’immediata regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale. Diritti messi a repentaglio dalle produzioni delle piattaforme streaming via Internet.
L’incontro, avvenuto nell’ambito dell’80 Mostra internazionale del cinema di Venezia – e parte del programma della rassegna interna ma autonoma Giornate degli autori – prosegue idealmente il dibattito sulle citate rivendicazioni iniziato dai cineasti durante l’ultima edizione del Festival di Cannes nel maggio scorso, quando hanno presentato per la prima volta la Declaration pubblicata contemporaneamente sul quotidiano Libération, il 16 maggio 2023 e il cui testo, in versione integrale, riportiamo di seguito.
A Venezia, il 3 settembre, per la prima volta si sono unite le associazioni italiane e francesi degli autori ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), 100autori, WGI (Writers Guild Italia), SRF (Societe’ des realisatrices et re’alisateurs de films) e ARP (Auteurs Realisateurs Producteurs), che, fra l’altro, non hanno mancato di esprime il sostegno ai colleghi statunitensi che scioperano per gli stessi motivi, senza interruzioni dalla scorsa primavera e da luglio affiancati dagli attori.
Declaration des Cineastes
(Dichiarazione dei Cineasti)
Noi cineasti lavoriamo al crocevia tra arte e industria” (André Malraux).
Portiamo la dimensione artistica di questo settore. Ed è perché autori e registi sono liberi che la nostra industria è viva.
Oggi, la diversità e la vitalità del nostro settore sono sempre più indebolite da alcune pratiche che contravvengono ai principi fondamentali del diritto d’autore e della libertà di creazione: sceneggiature modificate, collaboratori artistici e casting imposti, montaggio modificato da parte delle emittenti, scelta prescritta della musica, trasferimento della funzione del regista da creatore ad interprete, ecc.
Queste pratiche, volte ad eludere lo spirito iniziale dell’opera – e quindi implicitamente, dell’opera finita – invocando ragioni commerciali, rappresentano inevitabilmente una forma di censura che altera qualsiasi processo creativo. Mettono in discussione la libertà di sperimentazione e finiscono per rendere invisibile l’autore, avvicinandosi, pericolosamente, al concetto di copyright prevalente sul mercato americano.
Queste pratiche non trovano posto né nel nostro cinema né nel settore audiovisivo, dove questa stessa tendenza si osserva già da tempo.
È assolutamente essenziale, quindi, tutelare la nostra condizione di autori e riaffermare i nostri diritti morali, ricordando che:
i seguenti elementi dovranno essere decisi di comune accordo tra l’autore e il produttore, la cui collaborazione e rapporto di fiducia sono al centro della nostra creazione.
Non possono in nessun caso essere aggiunti, cancellati o modificati senza il consenso, esplicitamente espresso, dell’autore del film:
- la versione finale della sceneggiatura;
- il titolo del film;
- la versione finale del film;
- che comprende i titoli di testa e di coda del film.
deve comparire il nome dell’autore:
- nei titoli di coda del film;
- su qualsiasi materiale promozionale fisico o digitale;
- su qualsiasi canale di distribuzione e supporto operativo, eventualmente sulla pagina di presentazione del film (canali televisivi, piattaforme di video on demand online per atto o per abbonamento, ecc.).
L’eventuale violazione dei punti sopra esposti e/o qualsiasi pressione esercitata potrebbe essere considerata una volontà di subordinazione, che aprirebbe la strada ad una riqualificazione del contratto per il trasferimento dei diritti in un contratto di lavoro. Ciò potrebbe comportare la perdita dei diritti di sfruttamento dell’opera.
Su richiesta dell’autore del film, qualsiasi violazione relativa a questi punti, dalla scrittura al montaggio finale, dovrà poter essere constatata e sanzionata.
Attraverso questa dichiarazione congiunta ci impegniamo a non accettare alcuna deroga a questi principi e a non sottoscrivere alcun contratto o accordo che sia contrario ad essi.
Chiediamo a tutti i partner della nostra eccezione culturale di impegnarsi in tal senso.
FIRMA LA DICHIARAZIONE DEL FILMAST
Pubblicato il 16 maggio 2023 sul quotidiano francese Libération.
Testo originale: Declaration des Cineastes.
Immagine: autori italiani e francesi insieme a Venezia, il 3 settembre 2023 per rilanciare il manifesto Dichiarazione dei Cineasti. Photo dal sito Giornate degli autori