L’AI Act, la prima regolamentazione dell’intelligenza artificiale

L’Unione Europea ha toccato il traguardo di prima istituzione al mondo ad approvare il disegno di legge di regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale.

Nella serata dell’8 dicembre 2023, dopo tre giorni di trattative tra europarlamentari e Stati membri, vale a dire tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo  – come riferiscono gli inviati a Bruxelles – si è raggiunto l’accordo per la stesura dell’A.I. ACT, che ha l’ambizione di incoraggiare l’innovazione dello strumento limitandone, però, i possibili abusi.

Esemplificando, il testo si pone l’obiettivo di proteggere la democrazia dell’UE e i suoi cittadini dai rischi della tecnologia avanzata. Ne riconosce l’utilità ma intende impedire “che venga viene utilizzata per sfruttare le vulnerabilità delle persone (a casa della loro età, disabilità, situazione sociale o economica)”.

E ambisce ad essere modello legislativo di base per gli Stati di tutto il mondo.

La classifica dei rischi

In tal proposito, secondo l’ACT i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere classificati nei diversi gruppi di rischi che comportano. Ovverosia più alti sono i potenziali pericoli di un’applicazione, più alti dovranno essere i suoi requisiti per l’implementazione.

I rischi catalogati sono gli eventuali danni alla salute, all’ordine pubblico, all’ambiente e alla sicurezza, da cui il divieto di alcune applicazioni come i sistemi di categorizzazione biometrica, che impiegano peculiarità sensibili come genere, razza, etnia, religione e/o affiliazione politica.

I divieti

Vietati anche che l’IA visioni immagini o filmati di sorveglianza per costituire database di riconoscimento facciale; il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle istituzioni educative; il punteggio sociale basato sul comportamento sociale o sulle caratteristiche personali e i sistemi di intelligenza artificiale che manipolano il comportamento umano per aggirare il loro libero arbitrio;

Il Parlamento europeo avrebbe preferito il divieto totale del riconoscimento biometrico, invece è stato ammesso – ma a precise condizioni – in tempo reale durante un attacco terroristico in uno spazio pubblico o nel corso della caccia mirata di vittime della tratta di esseri umani.

Riguardo agli ormai famosi modelli di base come – ad esempio – ChatGPT- a disposizione di tutti nonostante la loro potenza – che deriva anche dalla quantità immane di dati immagazzinati per il suo addestramento e spesso utilizzata per altre applicazioni -, l’UE ne ha deciso a favore, purché rispettino precisi obblighi di trasparenza, in modo da evitare implementazioni perniciose.

Le sanzioni

Previste sanzioni da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o 1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda. Ricordiamo, infatti, che l’intelligenza artificiale e il suo sviluppo è tutta in mano privata.

I passi successivi

Il testo concordato dovrà ora essere adottato formalmente sia dal Parlamento che dal Consiglio per diventare legge dell’UE. Le commissioni Mercato interno e Libertà civili del Parlamento voteranno sull’accordo in una prossima riunione

Il testo nella sua versione definitiva dovrebbe essere approvato definitivamente entro giugno 2024.

Per saperne di più: Parlamento Europeo, l’AI ACT.

 

 

Immagine: pixabay.com

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