Hapta. Il make up diventa inclusivo?
Hapta è il dispositivo creato per permettere a coloro che soffrono di disturbi del movimento della mano e/o del braccio ad usufruire dei vantaggi estetici offerti da una corretta applicazione del make – up.
La tecnologia al servizio dell’inclusività, Hapta, presentato al CES (Consumer Technology Association) la fiera dell’elettronica di Las Vegas è per la rivista TIME tra le migliori invenzioni del 2023.
Il dispositivo è progettato per coloro che soffrono di disturbi motori di mano e braccia, polso per artrite, malattia di Huntington post ictus, o morbo di Parkinson, in modo da poter applicare senza aiuto e in modo corretto mascara e rossetto.
Attraverso sensori avanzati dell’intelligenza artificiale e il rilevamento del movimento, il dispositivo si adatta costantemente alla posizione dell’utente, evitandogli movimenti involontari e supportando le azioni naturali con una gamma di movimenti che guidano l’applicazione del make-up.
Si tratta di un dispositivo portatile e dotato di una maniglia di facile presa, realizzata in modo apposito per una forza di presa deficitaria e per tremolii; sarà sufficiente collegarvi il rossetto e/o il mascara e il segnale acustico avviserà l’avvenuta accensione automatica.
Hapta, realizzato dall’Oreal Ricerca & Innovazione in collaborazione con Verily (azienda sanitaria di precisone statunitense del gruppo Alphabet, l’holding creata da Google), sarà lanciato sul mercato nel 2024.
Sono 50 milioni le persone nel mondo con capacità motorie limitate.
L’inclusività si basa sulla possibilità di agire in autonomia, in un mondo a misura di ognuno e ognuna.
Varrebbe anche per il make-up, da non considerare argomento meramente frivolo, se non ci fosse il neo del prezzo. L’Oreal, come dichiarato alla presentazione del prototipo al CES, ha previsto un costo che oscillerà tra i 149 e i 199 dollari. Inclusivo sì, ma forse non dal punto di vista economico.
