Amnesty International: basta armi allo Yemen

Yemen, vittime di un bombardamento

Yemen, vittime di un bombardamento

Tra le guerre che stanno devastando il Medio Oriente, c’è una mediaticamente silente, oscurata dagli avvenimenti bellici siriani, dalle barbare violenze del terrorismo Daesh, ma non per questo meno tragica: la guerra civile nello Yemen.

Da un anno, ufficialmente dalla notte tra il 25 e 26 marzo 2015, nello Yemen, uno dei paesi più poveri del mondo, si consuma giorno dopo giorno una feroce guerra civile che, dati di Amnesty International, ha portato l’ 83% dei suoi 24 milioni di abitanti  ad avere urgente bisogno di aiuti umanitari, ha provocato due milioni e mezzo di sfollati,  la morte di 3000 civili – tra cui 700 bambini.

In nome di queste cifre Amnesty International lancia l’allarme di violazione dei diritti umani, che avviene quotidianamente nello Yemen, commessa da tutte la parti belligeranti delle quali denuncia anche l’attuazione di possibili crimini di guerra.  E chiede agli stati della comunità internazionale tra i quali Italia, Gran Bretagna e Usa di cessare i trasferimenti delle armi nello Yemen.
A tal proposito Amnesty promuove a Roma due incontri pubblici di approfondimento per il 31 marzo e l’1 aprile del 2016 che vedranno la partecipazione di Donatella Rovera senior crisi response adviser, dell’Associazione.

L’incontro del 31 marzo dal titolo: “Un anno di guerra nello Yemen: le responsabilità della comunità internazionale”, si svolgerà presso il MAXXI di Roma, alle h. 18,30.

Mentre venerdì 1 aprile, alle h. 10,15 l’incontro pubblico organizzato da Amnesty,  avverrà  presso l’Università degli Studi di Roma Tre, nella sala del Consiglio Dipartimento di Giurisprudenza, dove Donatella Rovera terrà la conferenza  “Human rights analisys in crisis countries: methodology and stories by Amnesty International”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.