3 ottobre 2013, cinque anni dopo
“Lampedusa non è solo la tragedia, ma è simbolo della complessità del fenomeno (migratorio ndr). Siamo qui a parlare della tragedia di Lampedusa, ma di quale tra le tante? 17.900 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo negli ultimi 5 anni”.
Questo è il messaggio pubblicato su Twitter dalla portavoce per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR), Carlotta Sami, mentre presenziava la tavola rotonda Identità Migranti, organizzata per la 3° Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, che ricorda il tragico naufragio di Lampedusa del 2013, in cui persero la vita 368 migranti.
Erano le prime ore del mattino del 3 ottobre di 5 anni fa, quando un barcone proveniente dalla Libia con a bordo 550 migranti si capovolse al largo della costa di Lampedusa. I pescatori e i soccorritori riuscirono a salvare 155 persone, 368 morirono. Erano per lo più eritrei. Le immagini delle loro bare allineate nell’hangar dell’aeroporto sembrarono destare le coscienze e nel 2016 il Senato italiano approvava l’istituzione della Giornata della memoria e dell’accoglienza fissata per il 3 ottobre di ogni anno, in memoria delle vittime delle migrazioni.
E in questo 2018, dove i porti italiani per i naufraghi rimangono chiusi, Carlotta Sami ci ricorda che la strage di Lampedusa “non è solo un ricordo ma una tragica attualità che richiede uno sforzo ulteriore per ridare forza e valore alla solidarietà”.
“Il rafforzamento della capacità di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale e lo sbarco in porti sicuri devono essere l’obiettivo di tutti” gli fa eco Filippo Grandi, l’Alto Commissario dell’UNHCR, dove per tutti intende l’Europa. Anche il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, si appella alle istituzioni dell’UE affinché “il 3 ottobre diventi una Giornata Europea in memoria delle vittime dell’immigrazione”. Un’esigenza, spiega il sindaco, avvertita anche da “molti territori di frontiera europei che partecipano al progetto Snapshots from the Borders di cui il Comune di Lampedusa e Linosa è capofila”; una giornata nella quale ritrovarsi uniti “per ricordare il sacrificio di tutte quelle vite umane che sono partite nel silenzio, hanno viaggiato per terra e per mare e sono morte nella ricerca di una vita migliore”.
Nel frattempo sono gli studenti italiani ed europei a riunirsi Lampedusa. Oltre 100 i giovanissimi che hanno raggiunto l’isola per partecipare al workshop Rifugiati, non solo numero, organizzato dall’UNHCR e per marciare il 3 ottobre fino a La porta d’Europa, il monumento di Mimmo Paladino, che dal 2008 consegna alla memoria le migliaia di migranti che invano hanno tentato e tentano di raggiungere l’Europa.
Foto dall’alto:-Lampedusa 2011, le carcasse dei barconi dei migranti, by Ciro Fusco – Ansa; il monumento La porta di Lampedusa – La porta d’Europa