La papamobile trasformata in ambulatorio mobile per i bambini di Gaza

Per volontà di papa Francesco, la sua papamobile verrà trasformata in un’unità sanitaria mobile per i bambini di Gaza.

Il 4 maggio 2025 l’organizzazione umanitaria Caritas Jerusalem, ha reso noto che il defunto pontefice ha lasciato detto che la sua papamobile (che lo ha accompagnato anche nel suo ultimo viaggio, a Santa Maria Maggiore, dove ha voluto essere sepolto), venga trasformata in un’unità sanitaria mobile per i bambini di Gaza.

“Quando il corridoio umanitario per Gaza riaprirà (la cui data continua ad essere incerta e i superstiti, secondo le scarse fonti locali, soffrono la fame e, soprattutto, la sete, ndr), sarà pronta a fornire assistenza sanitaria di base ai bambini di Gaza. Papa Francesco ha benedetto questa iniziativa e tutti coloro che sono coinvolti nel proseguimento del suo lavoro con le persone vulnerabili” ha spiegato la nota della Caritas.

L’operazione denominata Il Veicolo della Speranza è in fase di organizzazione: secondo il progetto la papamobile sarà attrezzata come laboratorio sanitario mobile per diagnosi, esami, cure, oltre a essere dotato di test rapidi per le infezioni, ossigenoterapia, vaccini.

“Con questo veicolo, potremo raggiungere bambini feriti e malnutriti, che oggi non hanno accesso all’assistenza sanitaria. Si tratta di un intervento concreto e salvavita in un momento in cui il sistema sanitario di Gaza è quali completamente al collasso” ha affermato nella nota, Peter Brune, segretario generale di Caritas Svezia, sostenitrice dell’iniziativa.

Oggi sappiamo che Francesco telefonava ogni sera alle 19:00, a padre Gabriel Romanelli, parroco dell’unica chiesa latina della Striscia di Gaza, la Sacra Famiglia, per sapere come stavano e se i bambini avevano mangiato, mostrando, ha ricordato padre Romanelli, un’affettuosa e premurosa vicinanza “di grande umanità”, che andava oltre il dovere pastorale.

Nel suo ultimo discorso, nel giorno della Pasqua scorsa, Francesco, scomparso il giorno dopo, il 21 aprile 2025 all’età di 88 anni, aveva denunciato per l’ennesima volta la “drammatica e ignobile situazione umanitaria” a Gaza, mettendo in guardia dal “clima di crescente antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo”.

“Faccio appello alle parti in conflitto: cessate il fuoco, liberate gli ostaggi e fornite aiuti preziosi alla popolazione affamata che anela a un futuro di pace”. Il suo ultimo messaggio è stato ancora una volta, un messaggio di pace e un’esortazione a fare per raggiungere la pace.

 

Immagine: la papamobile in Palestina – photo by Caritas Jerusalem

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