Premio Sakharov 2023. A Mahsa e al movimento Donna, vita e libertà
Il Parlamento europeo ha assegnato il Premio Sacharov per la libertà di pensiero 2023 a a Mahsa Jina Amini e al movimento Donna, vita, libertà.
“Il brutale assassinio di Mahsa Jina Amini” avvenuto il 16 settembre 2022, tre giorni dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo, ha segnato un punto di svolta” ha dichiarato la presidente del Parlamento Roberta Metsola, che ha proseguito ricordando il successivo movimento guidato dalle donne “che è già nella storia. Lo slogan ‘donna, vita, libertà’ è diventato un grido di battaglia per tutti quelli che difendono l’uguaglianza, la dignità e la libertà in Iran”.
La repressione
Alle dimostrazioni in piazza del movimento subitane è stata la durissima repressione delle autorità iraniane ha causato in pochi mesi la morte di oltre 500 manifestanti e 20mila arresti.
Ma le/i dimostranti non si sono arreso e sembrava che avessero ottenuto dei cambiamenti come appunto l’abbandono del velo a Teheran e altre città del Paese.
Invece nel luglio scorso le pattuglie della polizia morale sono tornate nelle strade per far rispettare il codice di abbigliamento imposto dall’interpretazione locale della Sharia (legge islamica), che impone alle donne di coprirsi i capelli con il velo (hijab) e di indossare abiti lunghi e larghi, come ha riferito abbanews.eu.
Dopo 28 giorni in coma per trauma cranico, il 28 ottobre muore la sedicenne, Armita Geravand, secondo le Ong, pestata dalla polizia morale dopo averla sorpresa senza velo in una stazione della metropolitana di Teheran, a pochi giorni dal primo anniversario dalla morte di Mahsa.
La campagna Donna vita e libertà ha, da subito, superato i confini dell’Iran e ancora prosegue in molte città del mondo.
Gli altri candidati e il premio
Gli altri candidati al riconoscimento europeo – che porta il nome del dissidente russo Andrej Sacharov ed è assegnato dal 1987 – sono stati Vilma Núñez de Escorcia e il vescovo Rolando José Álvarez Lagos, difensori dei diritti umani in Nicaragua, e Justyna Wydrzyńska, Morena Herrera e Colleen McNicholas che si battono per il diritto all’aborto rispettivamente in Polonia, nel Salvador e negli Stati Uniti.
Il Premio – che comporta anche un riconoscimento in denaro di 50mila euro – sarà consegnato il 12 dicembre 2023 nella tradizionale cerimonia presso la sede del Parlamento europeo a Strasburgo.
Immagine: manifestazione a Vancouver (Canada) a favore del movimento ‘Donna, vita e libertà’. Photo by Sima Ghaffarzadeh – pexels.com