Il Consiglio d’Europa applica la protezione automatica dei profughi
Per la prima volta l’Unione Europea apre i suoi confini e applica la direttiva per la “protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati”, ossia il riconoscimento automatico alle persone che fuggono dalle guerre, violenze o violazioni dei diritti umani.
È stato stabilito il 27 febbraio 2022 quando la commissaria UE agli Affari interni, Ylva Johansson, ha detto che l’Unione deve “essere pronta a milioni” di persone in arrivo dall’Ucraina invasa dalle forze armate russe. L’accordo fra gli Stati membri è stato completato il successivo 3 marzo, una volta superate le contrarietà di quei Paesi, come la Polonia, che non volevano includere nella direttiva i cittadini non ucraini ma che lì vivono e da lì fuggono.
Il meccanismo del riconoscimento automatico dei profughi è stato introdotto nel 2001, dopo le guerre dei Balcani e del Kosovo, ma finora mai autorizzato, neanche nel 2015 durante la crisi dei rifugiati siriani. Per essere applicato necessita della maggioranza qualificata e non all’unanimità dei componenti del Consiglio UE. Garantisce la concessione della protezione internazionale senza passare per le procedure ordinare e i riconoscimenti delle autorità nazionali.
Nel caso dell’Ucraina gli sfollati godranno del permesso di soggiorno e l’accesso all’istruzione, alla formazione, al mercato del lavoro, ottenere un alloggio adeguato, assistenza sociale, sostegno economico e cure mediche, per un periodo di un anno (rinnovabile a due), ma la protezione temporanea può terminare se il Consiglio ritiene sicuro il rimpatrio degli sfollati nel proprio Paese di origine.
La direttiva non impone la distribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo nei Paesi dell’Unione, ma sarà attuata in tutti i Paesi tramite una decisione del Consiglio che conferma l’afflusso massiccio nell’Unione e che indica i gruppi di persone bisognose di protezione. Infine, per i membri della stessa famiglia vige il diritto di ricongiungimento nello stesso Paese dell’Unione.
Sono esclusi dalla protezione temporanea i sospettati di crimini contro la pace, crimini di guerra, crimini contro l’umanità, reati gravi di natura non politica, atti contrari ai principi e alle finalità delle Nazioni Unite o costituire un pericolo per la sicurezza del Paese Ue ospitante
Per l’Onu i profughi provenienti dall’Ucraina sono (al 2 marzo 2022) 836mila. Molti hanno raggiunto e cercano di raggiungere i familiari già residenti in vari Paesi dell’Europa occidentali, molti altri vanno verso i paesi limitrofi, soprattutto in Romania e in Polonia che cercano di garantirgli l’assistenza in tutti i modi. Se la guerra dovesse continuare, secondo le stime delle Nazioni Unite, vi potrebbero essere tra i 3 e i 7 milioni di profughi,
“L’Europa – ha sottolineato la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen – è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione. Tutti coloro che fuggono dalle bombe di Putin sono i benvenuti in Europa. Offriremo protezione a chi cerca riparo e aiuteremo chi cerca un modo sicuro per tornare a casa”.