La Carta europea della disabilità

La maggioranza dei deputati del Parlamento europeo ritiene che l’Unione dovrebbe munirsi di una Carta della disabilità per facilitare la libertà di movimento e rendere i disabili “effettivamente partecipanti attivi nella loro comunità”.

Accesso facile ai trasporti, all’istruzione, al mondo digitale, alloggi non segregati, edifici governativi raggiungibili e informazioni online comprensibili e protezione dalle discriminazioni e dalla violenza sono i punti essenziali racchiusi nella risoluzione in questione approvata dal Parlamento lo scorso 7 ottobre con 579 voti favorevoli, 12 contrari e 92 astensioni.

Accesso al digitale ed estensione dell’interpretazione del linguaggio dei segni

La risoluzione richiede una definizione di disabilità comune ai 27 Stati – membri e quindi l’ introduzione della Carta europea che garantisca loro la partecipazione equa “a una società che si affida sempre più alle competenze digitali”. E misure concrete, come “la fornitura da parte degli enti pubblici di informazioni nel linguaggio dei segni, in braille e con testi di facile lettura. Inoltre, l’interpretazione del linguaggio dei segni dovrebbe essere introdotta per gli eventi orali pubblici e gli edifici governativi dovrebbero essere facilmente accessibili” riporta il sito ufficiale del Parlamento europeo.

Abbattere gli ostacoli, le discriminazione e le violenze

Ancora la risoluzione afferma che “l’UE deve concentrarsi di più sulla lotta contro la violenza (compresa la violenza di genere) e le molestie, di cui le persone con disabilità sono vittime in maniera sproporzionata, e sul colmare il divario occupazionale che svantaggia le persone con disabilità – ha voluto rimarcare Il Parlamento chiede anche al Consiglio di procedere con l’approvazione della direttiva trasversale antidiscriminazione, attualmente bloccata.

Il relatore Alex Agius Saliba (S&D, MT) ha affermato: “Le persone con disabilità continuano ad affrontare molteplici ostacoli e discriminazioni nella loro vita. Uno di questi è la mancanza di un riconoscimento reciproco della condizione di disabilità tra gli Stati membri dell’UE, e ciò rappresenta un enorme ostacolo alla loro libertà di movimento. È il momento di rispondere alle preoccupazioni dei nostri cittadini e di migliorare la vita delle persone con disabilità in un’Europa senza barriere. Dobbiamo promuovere la loro inclusione sociale ed economica e la loro partecipazione alla società, senza discriminazioni e nel pieno rispetto dei loro diritti, e su una base di uguaglianza con gli altri.”

Lo stato dell’arte

Nel 2011 l’Unione ha accolto la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) . Oggi la commissione parlamentare per le petizioni (PETI) svolge un “ruolo di protezione” per garantire il rispetto della convenzione da parte dell’UE. Ma dopo aver ricevuto decine di petizioni relative a questi temi, la commissione PETI ha redatto una relazione che valuta le sfide attuali che le persone con disabilità devono affrontare.

 

Immagine: Roma, 3 ottobre 2021  – Corteo  Disability Pride 2021  by abbanews.eu

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