Il malaffare italiano? Non tutto è come appare
Il 10 gennaio 2019 a Roma verrà presentata la ricerca La corruzione tra realtà e rappresentazione. Ovvero: come si può alterare la reputazione di un Paese.
Curato dal magistrato Giovanni Tartaglia Polcini per Eurispes, con la prefazione di Raffaele Cantone, l’obiettivo dello studio è di verificare la fondatezza del giudizio espresso dai più comuni indicatori di natura percettiva, diffusi a livello globale. E questo perché, pur riaffermando l’alto tasso di corruzione, secondo Polcini, il malcostume italiano appare maggiore di quanto effettivamente sia, con inevitabili ricadute negative sull’economia e sulla fiducia nelle istituzioni e nei mercati.
Lo studio, dunque, ha verificato la fondatezza del giudizio espresso nei confronti dell’Italia dai più ricorrenti rivelatori di natura percettiva a livello globale, giungendo alla conclusione che il rating (valutazione dell’affidabilità) non solo è “ingeneroso” ma a tratti “errato”. E mostra come le tecniche di misurazione della corruzione possono essere ampiamente migliorate al punto di riscrivere “seriamente” le graduatorie più diffuse sul piano globale.
Disporre di indicatori validi ed efficaci nel rappresentare il fenomeno della corruzione nei suoi molteplici piani, significa integrare, in modo sostanziale, il sistema di controllo, prevenzione e contrasto del fenomeno stesso.
Alla presentazione – che avrà luogo nella Sala del Trono di Palazzo Altieri , sede di rappresentanza della BPM – interverranno Federico Cafiero de Raho, procuratore Nazionale dell’Antimafia e Antiterrorismo, Raffaele Cantone, presidente ANAC e Gian Maria Fara, presidente Eurispes.
Lo studio, edito Minerva, si può acquistare sul sito Libreriauniversitaria.it
Fotografie: a destra, Giovanni Tartaglia Polcini