Taiwan. Primo Paese asiatico a vietare l’uso alimentare e la macellazione dei cani e gatti
Taiwan introduce il divieto di cibarsi di carne di cane e di gatto. Prima nazione del continente asiatico a bandire il consumo alimentare di questi animali con il provvedimento dell’Animal Protection Act che prevede per i trasgressori una multa fino a 250mila dollari taiwanesi e la pubblica gogna, con nomi e fotografie resi pubblici dal governo. Vietato anche portare cani e gatti con sé, se si è alla guida di un’automobile o scooter.
Di gran lunga maggiore la pena per chi compie atti di crudeltà sugli animali o per la loro macellazione: fino a 2 anni di detenzione e una multa di 2 milioni di dollari taiwanesi.
La legge è una tappa di un lungo cammino compiuto da Taiwan che già dal 2001 cuwtò la vendita di carne di cane e gatto. L’entrata in vigore della legge è prevista per la fine di aprile del 2017.
Diversa la situazione negli altri paesi asiatici dove la carne di cane è un alimento comune. Ma la pressione delle associazioni animaliste è forte e ottengono dei risultati. Nella Corea del Sud, ad esempio, è stato smantellato il mercato di Moran, a Seongnam distretto a sud est della capitale Seul, il fornitore più grande del paese di carne di cane. Tuttavia non è stato vietato il consumo alimentare della carne e la decisione di Seul, limitata al mercato di Moran, sembra essere stata dettata soprattutto dall’opportunità politica: in vista delle Olimpiadi invernali che la Corea del Sud ospiterà nel 2018, cerca di limitare le già numerose critiche.
Immagine di copertina: “Cane e gatto” di Giuliano Dall, disegno in graffite