Seeing Stars. Per tornare a riveder le stelle
Franeker, borgo storico della Frisia, nel nord dei Paesi Bassi, ha spento le sue luci (tranne le essenziali) per permettere ai suoi tredicimila cittadini di vedere le stelle. Una serata e una notte affascinante, forse, spettacolare, dove anche se per poche ore, venendo a cadere l’inquinamento luminoso su scala urbana, gli abitanti sono tornati a connettersi con gli astri del cielo.
È accaduto il 14 dicembre 2021 (segue il video) per opera dell’artista olandese Daan Roosegaarde il quale in collaborazione con il comitato olandese dell’Unesco e con il consenso del sindaco della cittadina, Marga Waanders, ha messo in pratica il suo progetto Seeing Stars, sviluppato sulla convinzione che, appunto, tutti “dovrebbero avere il diritto di vedere le stelle”.
Roosegaarde (classe 1979) – fondatore dello studio che porta il suo nome, specializzato in progetti che fondono tecnologia e arte nelle città -, afferma che oltre l’80% della popolazione mondiale ha perso il contatto con la bellezza dell’universo per colpa dell’eccessivo diffondersi delle luci artificiale che se ci permettono di continuare a vivere in tranquillità e sicurezza nelle nostre case e fuori anche quando cala il sole, ci impediscono però la visione del cielo.
E di connetterci gli uni con gli altri, secondo Kathleen Ferrier, presidente del comitato olandese dell’Unesco, giacché “siamo tutti parte dell’immenso cosmo: un’eredità comune e universale”. E Seeing Stars “è un importante passo avanti” per rammentarcelo e per sostenere la proposta del comitato: dichiarare la stelle patrimonio universale dell’umanità.
Ora l’intenzione dell’artista olandese è quella di portare il suo Seeing Stars anche in altre città, fra le quali a Venezia. E si congeda lasciandoci una poetica riflessione: “Le stelle sono solo a… un interruttore di distanza”.
