La Madonna di via Pietrapiana. Dalla strada al museo

Fino al 2009 è stato un bassorilievo raffigurante la Madonna col Bambino in un’edicola, come tante in Italia, nella facciata di un edificio in via Pietrapiana di Firenze. Ma in quell’anno si scoprì che era stata realizzato dal grande Donatello e il suo destinò cambio.

Dal proteggere i condomini del civico 38 e i passanti per la via, ad essere ammirata nel Museo Nazionale del Bargello, a pochi metri dal suo posto originario dove è stato per secoli.

Scultura realizzata tra il 1450 – 1455 dal celebre maestro del Rinascimento, la sua collocazione rispettava una tradizione risalente al Medioevo – e sopravvissuta fino ai primi decenni del Novecento – che prevedeva opere di carattere religioso poste a ‘vegliare’ sulle abitazioni e sulle strade.

È bene ha vegliato questa Madonnina d’autore, almeno sugli odierni condomini del civico 38, proprietari dell’opera, che per puro caso nel 2009 era ancora lì, posto che nell’Ottocento – ha raccontato Paola D’Agostino, direttrice del Museo del Bargello – le opere d’arte sparse per la città furono ritirate per essere messe al sicuro, molte esposte nei musei. Una inspiegabile svista considerando che il bassorilievo, scrive l’Ansa, è l’unico autografato dall’artista. Ma è andata così.

Dopo essere stata dichiarata d’interesse storico-artistico nel 2011, nel 2021 la scultura ha ottenuto l’autorizzazione di vendita e il Museo Nazionale fiorentino, manifestando prontamente l’interesse, ha indotto il Ministero della Cultura, per diritto di prelazione,  all’acquisto dai condomini per 1,2milionoi di euro.

Racconta Paola D’Agostino che le fonti riportano della partecipazione di Donatello, Brunelleschi e Ghiberti, alla “riscoperta della terracotta come la lavoravano gli antichi romani, soprattutto per la realizzazione di opere di grandi dimensioni. E Donatello, conclude l’esperta, dimostrò “grande capacità di modellazione”.

La Madonna di via Pietrapiana ne è l’ulteriore conferma, come tutti potranno continuare ad constatare, da pochi giorni nella sua nuova e adeguata collocazione: nel Salone di Donatello del Museo Nazionale del Bargello.

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