Brasile 2024. I 150 anni dell’immigrazione italiana
Era il febbraio del 1874 quando 386 migranti trentini e veneti giunsero nel sud-est del Brasile, nello Stato di Espirito Santo. Si trattava di una spedizione che aveva attraversato i mari con il transatlantico Sofia e comandata da Pietro Tabacchi, che l’aveva organizzata affinché i suoi componenti lavorassero nella sua fazenda nel comune di Santa Cruz, chiamata, non a caso, anche Nova Trento.
Quel giorno di febbraio viene ricordato come l’inizio dell’immigrazione di massa degli italiani in Brasile avvenuta dalla fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento e che raggiunse il culmine tra il 1880 e il 1930.
La dimensione di questo fenomeno lo dà il numero dei discenti di quei migranti: oggi gl’italo – brasiliani sono di 32 milioni circa, corrispondente al 15% della popolazione complessiva brasiliana di 215 milioni di abitanti di carattere multietnico di origine europea, africana e indigena.
Gli oriundi italiani del Brasile rappresentano la maggiore comunità fuori dall’Italia.
Il francobollo commemorativo apre il programma di celebrazione del 2024
Nel giugno scorso presso la Sala São Tiago del Palazzo Anchieta di Vitoria, capitale dello Stato di Espírito Santo, è stato presentato da francobollo commemorativo dei 150 anni, – frutto della collaborazione tra l’Associazione Federativa Comunità Italiana do Espírito Santo, l’Archivio Pubblico dello Stato di Espírito Santo e il Comitato degli Italiani all’Estero (Com.It. Es – ES-RJ).
L’evento è stato organizzato dal Consolato Generale d’Italia di Rio de Janeiro e dal Governo dello Stato di Espirito Santo: condotto da Cilmar Franceschetto, direttore Generale dell’Archivio Pubblico dello Stato di Espirito Santo, socio fondatore di Comunità ES e consigliere del Comitato degli Italiani all’Estero (Com.It.Es – ES-RJ), ha visto la partecipazione del governatore Renato Casagrande, del console Massimiliano Iacchini, il Presidente dell’Assemblea Legislativa, Marcelo Santo, oltre ad altre autorità statali, sindaci e membri della comunità.
La cerimonia dello scorso giugno ha segnato l’avvio dei preparativi per le celebrazioni dell’immigrazione italiana nello Stato che si terranno nel 2024.