Il Congo annuncia la fine dell’epidemia dell’ebola

Il Governo della Repubblica Democratica del Congo ha dichiarato la fine dell’epidemia di ebola, dopo che sono trascorsi i 42 giorni canonici senza registrare nuovi contagi.

“Dopo il periodo di osservazione di 42 giorni senza segnalazioni di nessun caso – ha annunciato Oly Ilunga, ministro della Salute congolose – secondo le norme sanitarie internazionali dichiaro che da oggi, 24 luglio 2018, è terminata l’epidemia di ebola nella provincia di Ecuador”.
Dall’inizio della propagazione della malattia, datata al 7 maggio 2018, il ministro ha dichiarato che sono state 54 i casi riscontrati, dei quali 38 confermati e altri 16 probabili. Delle persone contagiate, 21 sono sopravvissute,  33 decedute, ma fra quest’ultime soltanto 17 sono risultate, finora, positive all’ebola.

All’inizio dell’epidemia è stato somministrato il vaccino sperimentale rVSV-ZEBOV, già provato nella  Guinea Conakry nell’epidemia del 2014 – 2016. Per spezzare la catena del contagio, per la prima volta nel mondo, nel Congo sono state vaccinate 3.300 persone, con il sostegno dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità); la quale attraverso una nota del suo direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha rilevato che gli sforzi immani delle equipe mediche locali con la leadership del Ministero della Salute l’epidemia è stata contenuta.

Il virus Ebola è stato individuato nel 1976 esattamente nel Congo, che al tempo si chiamava ancora Zaire.  Il contaggio avviene attraverso il contatto diretto con il sangue o i fluidi corporali di una persona o animale infetto; provoca gravi emorragie e può raggiungere un tasso di mortalità del 90%. I sintomi sono febbre improvvisa e molto alta, estrema debolezza, vomito e dolori muscolari, della testa e della gola.

La più grande epidemia di questo virus,  conosciuta, risale al 2014 (i primi casi si registrarono nel dicembre 2013) nella Guinea Conakry da dove si diffuse poi nella Sierra Leone e in Liberia. Quando l’endemia venne considerata conclusa nel gennaio 2016,  l’OMS registrò 11mila morti e oltre 28.500 casi.

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