Brexit. Il 29 marzo il Regno Unito notificherà la decisione all’UE e inizierà un lungo addio
Il portavoce della Commissione dell’Unione Europea, Margaritis Shinas ha confermato che l’esecutivo è stato informato in anticipo che il Regno Unito invierà il 29 marzo 2017 la lettera firmata dalla premier britannica Theresa May, con la quale chiederà formalmente l’uscita del proprio Paese dall’UE, in nome dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
Si darà inizio quindi al negoziato tra le 2 parti che durerà almeno 2 anni.
In merito il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha scritto un messaggio tweet spiegando che “entro le 48 ore dall’invocazione dell’articolo 50” da parte del Regno Unito, presenterà “ai 27 Paesi membri la bozza delle linee guida” per il negoziato.
Sempre Donald Tusk, il 21 marzo 2107, nel corso della conferenza stampa ha annunciato la convocazione straordinaria del Consiglio europeo, senza la presenza del Regno Unito, per il 29 aprile 2017, per stabilire le linee guida da adottare per il negoziato con il paese britannico.
L’articolo 50 del trattato di Lisbona
Il trattato di Lisbona è un trattato internazionale firmato il 13 dicembre 2007, in vigore dal 2009, che ha modificato il trattato sull’Unione europea (il trattato di Maastricht o Trattato sull’Unione Europea (TUE), firmato nel 1992, in vigore dal 1993).
Nel trattato di Lisbona è stato introdotto l’articolo 50 che sancisce il diritto di ogni Stato membro dell’Unione di “decidere di recedere dall’Unione conformemente alle proprie norme costituzionali”.
La procedura prevede che lo Stato membro notifichi al Consiglio europeo la sua intenzione di uscire dall’Unione, da cui l’avvio del negoziato tra lo stesso Stato e l’UE. Quando i negoziati giungono all’accordo e tale accordo entra in vigore, i trattati cessano di essere applicati allo Stato uscente. In mancanza dell’accordo, lo Stato recede dall’Unione dopo 2 anni dalla notifica. Il Consiglio può decidere di prolungare tale termine. L’accordo stabilisce le norme per l’uscita e i termini di relazione futura dallo Stato uscente e l’Unione. Infine, l’accordo deve essere approvato dal Consiglio che decide a maggioranza qualificata, previa l’approvazione del Parlamento europeo.
Qualora lo Stato volesse in futuro rientrare nell’Unione, dovrebbe seguire l’iter previsto per tutti i paesi richiedenti.
Il Regno Unito è il primo Stato che chiede di uscire dall’Unione, dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona ed è il primo ad aver indetto un referendum nazionale (il 23 giugno del 2016) sul ritiro dall’UE.