I violini e i presepi dai barconi di Lampedusa

L’ultimo violino ricavato dai resti dei barconi dei migranti che approdano a Lampedusa sarà donato a breve a papa Francesco e subito un musicista lo adopererà per eseguire la melodia composta per l’occasione dal celebre musicista premio Oscar, Nicola Piovani.

Il prezioso strumento è stato realizzato nel laboratorio di liuteria di Cremona che dal 2012 vede i detenuti del carcere Opera di Milano imparare e poi affiancare i maestri liutai dell’Istituto Stradivari di Cremona.

Ma lo strumento di cui sopra non sarà il primo regalo che questi abili detenuti artigiani donano a Francesco. Nel dicembre scorso, infatti, presso il laboratorio di falegnameria, sorto accanto a quello di liuteria, ancora utilizzando i legnami dei barconi hanno realizzato piccoli presepi, uno appunto destinato al papa, l’altro al Comune di Santarcangelo. Altri ancora donati a chiese italiane e straniere.

Entrambi i laboratori sono stati progettati dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, il cui presidente è Arnoldo Mosca Mondadori. La loro funzione è “il reinserimento sociale e professionale di persone in stato di marginalità sociale, come recita l’articolo 27 della Costituzione” come si legge sul sito ufficiale.

I detenuti coinvolti lavorano tutti i giorni della settimana. Ogni violino realizzato è un pezzo unico frutto di 300 ore di lavoro. E bene ha fatto l’artista di arte povera, Jannis Kounellis, a trasformarne uno in un’opera d’arte, confermando e fissando il valore intrinseco di testimonianza civile di ogni strumento qui costruito. E dando alla Fondazione, con Cariplo e l’Associazione Zerynthia, l’opportunità di creare un progetto itinerante intitolato, per l’appunto, Il viaggio del violino di Kounellis.

L’artista greco, scomparso nel febbraio 2017, dopo aver visitato il Laboratorio di Liuteria su invito del direttore del carcere e di Arnoldo M. Mondadori, ispirato dall’incontro, concepì un’opera utilizzando uno dei violini realizzati dai detenuti – e fu una delle sue ultime produzioni – coinvolgendo il poeta Daniele Pieroni e il musicista compositore Carlo Crivelli. Il risultato finale è stato un’espressione artistica a 6 mani composta con l’aspirazione di diventare il “segno itinerante” in Italia e nel mondo che induca tutti, istituzioni comprese a riflettere “sul tema della carcerazione e sui diritti delle persone detenute”.

Il recente laboratorio di falegnameria, invece, è diretto da Francesco Tuccio, il falegname originario dell’isola siciliana che ha realizzato la Croce di Lampedusa, la prima e poi tante, raccogliendo i pezzi di legno dopo le mareggiate.

Legno che idealmente accomuna migranti e detenuti, tracciando per entrambe le categorie, dopo il dolore, un segno di speranza e di rinascita.

 

 

Immagini: 1) Carcere Opera di Milano, detenuto al lavoro,  accanto uno dei violini costruiti con i resti dei legnami dei barconi di Lampedusa  e (2) i presepi nei Laboratori fondati dalla Casa dello Spirito e delle Arti; 3) il violino rielaborato dall’artista greco, esponente dell’arte povera, Jannis Kounellis, con il poeta Daniele Pieroni e il musicista compositore Carlo Crivelli; 4) Francesco Tuccio il falegname che ha realizzato la Croce di Lampedusa con i resti dei barconi, chiamato a dirigere il Laboratori di falegnameria sorto accanto a quello di liuteria

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