Aumenta il numero degli Stati che riconoscono il terzo genere
Dal 31 agosto 2017 in Canada è entrata in vigore le legge che permette di indicare sui documenti, compresi quelli d’identificazione, il genere di appartenenza oltre che con le consuete F per femmina, M per maschio, con una X: introduce, quindi, il terzo genere.
L’obiettivo della legge, come ha spiegato in una nota il ministro dell’Integrazione canadese, Ahemed Hussen, “è proteggere i diritti di tutti i cittadini, permettendo a chi non s’identifica nelle categorie di genere tradizionali di scegliere. Un passo importante in avanti per l’uguaglianza di tutti i canadesi”.
Nell’estate 2017 anche l’Oregon (a Giugno) e Malta (settembre) hanno riconosciuto il terzo genere. L’Oregon è il primo Stato federato degli Usa a introdurre la classificazione X, a seguito del ricorso in giudizio di Jamie Shupe, cittadino di genere non binario, affinché fosse riconosciuto né donna né uomo.
Negli anni precedenti è stato introdotto in Pakistan (2009), Germania (2013) Bangladesh (2013), Nepal (2013), Australia (2013) India (2014), Nuova Zelanda (2015).
Il riconoscimento del terzo genere riguarda molteplici gruppi che non s’inseriscono o non si riconoscono nei ruoli di genere tradizionali. I gruppi sono racchiusi nella sigla LGBTQIA. L’acronimo indica lesbiche, gay, bisessuali, trans gender, queer, intersessuali e asessuali. La Q sta per Queer, un termine adoperato come peggiorativo di gay, per questo sostituito con “questioning” – domandarsi; gli intersessuali sono persone in cui coesistono sia i caratteri sessuali maschili sia quelli femminili; gli asessuali non presentano caratteristiche specifiche che rimandano a una definita identità sessuale
Riconoscere il terzo genere oltre ad essere un diritto, può contribuire a evitare le discriminazioni che, sovente, continuano a subire le persone LGBTQI.