La casa dell’anfiteatro La nuova meraviglia archeologica di Mérida

A Mérida, capoluogo dell’Estremadura, nella parte sud-ovest della Spagna, una meraviglia archeologica del periodo romano è stata resa accessibile al pubblico il 19 giugno 2020, dopo molti anni di lavoro archeologico e di restauro. Si tratta della Casa dell’Anfiteatro, com’è stata denominata, un’abitazione con oltre 700 metri quadrati di mosaico, che rappresenta, secondo gli archeologi, uno degli esempi più singolari di quello che erano le residenze suburbane nell’epoca romana, che in quel tempo si estendevano numerose intorno alle mura della città, allora chiamata Augusta Emerita.

Molto probabilmente di proprietà di un commerciante, i resti mostrano un giardino, un corridoio, un patio centrale, la sala da ricevimenti e altre stanze. Ma soprattutto questa formidabile estensione di mosaici da dove spiccano i disegni dei pesci: circa 12, ognuno con il suo significato, posto che gli antichi romani credevano che preservassero dalle forze del male. E, dunque,  ecco sfilare la cernia vitale, la sogliola curativa – si pensava che potesse risolvere i problemi alla milza – e la gustosa murena. Gustosa, sì, perché i romani, pur tenendo in grande considerazione la benevolenza dei pesci, non si esimevano dal mangiarli; famosi i loro allevamenti ittici. Scrive efe che l’antica dimora sorge “in un recinto monumentale che comprende sezioni del muro, il fossato difensivo, una torre di decantazione dell’acqua”. Accanto, una “vasta area funeraria” con la rappresentazione del fiume Guadiana e del suo affluente Albarregas.

L’importante lavoro archeologico è stato affiancato dall’altrettanto significativo impegno architettonico, su progetto di Maria López, che ha dotato lo scavo di un’infrastruttura di passaggi pedonali – realizzati in acciaio e vetro – dai quali ammirare la magnificenza dei resti, soprattutto dei mosaici e dei dipinti. Un’installazione di strumenti audiovisivi, infine, garantisce al visitatore l’approfondita conoscenza storica.

La Casa dell’Anfiteatro sorge a pochi metri dal Teatro romano, dall’Anfiteatro e dal Museo Nazionale di Arte Romana (MNAR), nella zona sud-est della città, fuori dalle mura dell’antica Augusta Emerita. Così chiamata perché fondata dai soldati veterani (emeriti) dell’imperatore Augusto, nel 25 a.C. Da colonia militare presto divenne capitale della Lusitania – la provincia romana della Penisola Iberica – dal nome della popolazione autoctona che occupava quella zona, che si estendeva dall’attuale Estremadura fino alle zone del centro-sud dell’attuale Portogallo.

La città ebbe subito un grande sviluppo oltre che militare, economico e culturale, tanto da divenire una delle città più importanti dell’impero augusteo e la sua fortuna durò fino a quella dell’impero. Nota anche con l’appellativo di Roma spagnola, per la ricchezza del suo complesso archeologico, nel 1993 Mérida è stata dichiarata dall’Unesco, Patrimonio dell’Umanità.

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