La canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della natura

Perché la canestra

Il mondo sta cambiando, si stanno frantumando le tradizioni, sembra che il nostro modo di vivere e di alimentarci debba per forza cambiare. Le immagini delle proteste degli agricoltori che la televisione ci propone giornalmente investono tutti i paesi europei.

Perché non dovremmo più gustare il sapore di un buon pezzo di pane, essere colpiti dal luccicante colore di una ciliegia, bere e sorseggiare un bicchiere di latte o di un vino speciale? In un cartello posto su di un trattore si leggeva: “Perché andiamo sulla luna e distruggiamo la nostra terra?”

Torniamo indietro nel tempo, godiamo nel vedere i campi di grano, le distese dei girasoli, le coltivazioni dei nostro ortaggi, dei nostri frutteti, i variopinti terreni coperti di fiori.

Ecco quindi un motivo per visitare la mostra di palazzo Mazzetti ad Asti che propone  il quadro La Canestra di Caravaggio e svela segreti ed enigmi dell’arte sulla natura morta.

Michelangelo Merisi è sicuramente il capostipite in quest’arte ma con lui altri sono i pittori che hanno scelto di dipingere frutta, quali Octavianus Monfort, Nicolas Régnier, Francesco Noletti detto il Maltese, Orsola Maddalena Caccia, Jan Brughel, Bartolomeo Bettera.

Rispettare i prodotti della terra. Il mandato dell’arte

È come se questa mostra riproponesse il messaggio che i prodotti della terra devono essere rispettati e forse perché vi è amore nel dipingere nature morte e che simboleggiano segreti profondi in un vocabolario di cose apparentemente senza vita ma che parlano di cucina, di mercato, agricoltura, dove oggi è tutto disordinato e pieno di conflitti.

Grazie al prestito ricevuto dalla Pinacoteca Ambrosiana e da altre collezioni sia museali che private, da quelle dovrebbero essere iconografie di Nature Morte, si scopre che non lo sono affatto e quei colori cromatici testimoniano la vita.

Orsola Caccia ( 1596-1676) nei suoi quadri in stile un po’ fiammingo i suoi frutti sembrano miniature accostate tra di loro come metafore.

Bartolomeo Bettera (1639-1699) predilige dipingere strumenti musicali disposti su tavoli con uno sfondo un po’ buio come fossero rappresentazioni teatrali  ma l’effetto prodotto è molto affascinante.

Francesco Noletti (1611-1654) autore di 6 carte a olio con splendidi fiori è ricordato pure per i suoi disegni con drappi e tappeti e molti dei suoi dipinti sono conservati al museo delle belle arti di Bilbao.

In Nicolas Régnier ( 1561-1667) é evidente l’influenza di Caravaggio  così come quella sua linea più classica nata  dai suoi contatti con Simon Vouet e Guido Reni.

Si resta senza parole quando scorri con gli occhi i capolavori di Jan Brughel (1568-1625) ove i suoi specialissimi vasi di fiori lo hanno fatto definire il pittore dei velluti e del paradiso. Tutta la sua famiglia era immersa nell’arte del disegno ma lui predilesse cimentarsi nelle nature morte e nei paesaggi ponendosi come contraltare al naturalismo di Caravaggio del quale però possedeva una copia del canestro di frutta.

Ed eccoci al grande Merisi, ove il suo realismo è talmente sconcertante da sconvolgere chi guarda e riesce a vedere i suoi dipinti come se rileggesse le cose della vita. In quel canestro, dipinto quando lui aveva 23 anni, c’è il passato con le foglie dell’uva già appassite, il verme che contagia il futuro perforando la mela, ovvero il rischio del perdere la bellezza del presente.

Vedere e non capire quel che Caravaggio ha dipinto è un po’ come ignorare che la bellezza dell’arte è pari alla gioia di vivere.

Il concorso

La Fondazione Musei di Asti promuove su questo tema un concorso per le scuole e gli alunni dovranno realizzare un disegno che riproduca quell’emozione provata durante la loro visita a questa mostra.

E siamo certi che nel vedere questi quadri scopriranno come i colori nascondono tante cose  e come la pittura riesce ad abbracciare tutti i popoli.

Mostra: La canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della natura;

dove: Palazzo Mazzetti, Asti;

quando: fino al 7 aprile 2024.

 

Immagine: ‘La canestra di frutta’, dipinto del Caravaggio, realizzato tra il 1597  e il 1600

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