Riapre l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, ponte tra la Chiese cristiane

Il 7 aprile 2018 è stata riaperta l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate (Lecce), gioiello romanico pugliese che il Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha riportato alla sua originaria bellezza dopo anni di restauro.

La tradizione vuole che l’Abbazia, che sorge alle porte di Lecce, risalga al re Tancredi d’Altavilla  (il capostipite della casata, XII secolo), per l’esattezza sarebbe il luogo dove all’illustre personaggio apparve la Madonna.  Più verosimilmente, spiega il FAI, la storia dell’edificio iniziò “sotto il normanno  Boemondo d’Altavilla il quale, tra l’XI e il XII, vi insediò un cenobio di monaci basiliani di rito greco che lo rese uno dei più importanti centri di propagazione della cultura dell’Italia Meridionale, grazie alla sua biblioteca e al fiorente scriptorium, dove i monaci trascrivevano i testi antichi”.

Nei secoli successivi l’Abbazia conobbe una gran fortuna diventando, oltre all’originario centro religioso, un’importante realtà agricola dedita alla coltivazione e lavorazione delle olive, del grano e del tabacco.  Ma nel 1711, dopo un rovinoso attacco dei pirati turchi, fu abbandonata fino al 1965 quanto ricevette il primo restauro voluto dalla Provincia di Lecce. Lo stesso ente locale che nel 2012 ha affidato il monumento al FAI per un nuovo restauro.

La chiesa dell’Abbazia contiene preziosi affreschi bizantini risalenti del 1200 e 1300. Da segnalare: il soffitto composto da canne e tegole sorretto dalle travi (nella foto a lato), il baldacchino, posto sopra l’altare maggiore e datato 1269, appoggiato su capitelli scolpiti nella tipica pietra bianca leccese.

All’esterno (dove continuano i lavori del FAI) sono visibili il pozzo del XVI secolo (foto in alto),  la casa del massaro, le stalle e i frantoi ipogei con macine, torchi e cisterne.

Alle ore 11,30 del 7 aprile 2018, il vescovo di Lecce accompagnato dal rappresentante della Chiesa greca ortodossa, con una cerimonia solenne ha riconsacrato l’Abbazia riconsegnandola alla sua funzione originaria e aprendo ufficialmente il monumento al pubblico. Per l’occasione nell’Abbazia è stata organizzata la tradizionale fiera agricola Lu Panieri, piccolo ma storico mercato di “ciambelle, giocattoli, stoviglie, frutta secca e fresca e minuterie varie” che oggi si fa vetrine  dell’artigianato, di antichi mestieri e con i prodotti del tipici territorio.

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