Il ritorno del samurai. Un cavaliere Jedi del passato

Il ritorno del Samurai a TorinoDi ispirazione per l’elmo di Dart Fener e per l’onorevole comportamento dei cavalieri Jedi della leggendaria saga cinematografica Guerre Stellari, i samurai fanno parte dell’immaginario occidentale in ogni sua declinazione artistica: cinema, pittura, arte, narrativa. Un’esposizione a Torino ci mostra l’armatura dei samurai, evidenziando anche un legame storico tra il bel paese e quello nipponico.

I Musei Reali di Torino ospitano di nuovo l’armatura del samurai, realizzata riunendo pezzi autentici databili tra il XV e il XVIII secolo, di casa nel capoluogo piemontese dal 1869. L’imperatore del Giappone Meiji li donò a Vittorio Emanuele II, re d’Italia.

Dopo un’assenza di 50 anni e grazie al restauro del programma Restituzioni, “il samurai” ri-conquista la Sala Rotonda dell’Armeria nella sua posizione ottocentesca. Esposto, in una vetrina tecnologica, giace ai suoi piedi, accanto al corredo del samurai, la katana o spada lunga, personificazione dell’anima del guerriero, simbolo del suo onore e della sua condizione sociale.

L’armatura si chiama kozane dō-maru ed è una corazza leggera che si utilizzava per combattimenti pedestri.  Le varie parti che la compongono, file di lamelle (kozane in giapponese) e fettucce di seta, sono, infatti, ideate per consentire l’agilità dei movimenti, garantendo al tempo stesso impermeabilità.

L’eterogeneità dei materiali, quali acciaio, oro, argento, rame, legno policromo, lacca, cuoio, pelle, seta, canapa e la raffinatezza delle scelte cromatiche indicano un’armatura destinata a una persona di rango elevato.

Identificata nel catalogo dell’Armeria Reale del 1890 come reperto B.53, è una delle 3 armature complete della collezione ottocentesca. B. 53, descritta come “guerriero giapponese, a piedi, armato di tutto punto”, appare anche nell’album fotografico pubblicato nel 1898.

L’Armeria Reale di Torino nel circuito Unesco

Sala Armeria RealeL’Armeria Reale di Torino rappresenta una delle maggiori e più antiche collezioni di armi e armatura al mondo.  Fu concepita dal re di Sardegna Carlo Alberto ed inaugurata nel 1837. Fa parte del complesso delle Residenze Sabaude, sito Unesco dal 1997, e del circuito museale composto, inoltre, dal Palazzo Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e la Biblioteca Reale.

Il progetto Restituzioni è un programma biennale, istituito da Intesa Sanpaolo, che prevede interventi per la tutela del patrimonio artistico nazionale. Giunto alla 17° edizione, ad oggi,  Restituzioni è intervenuta a beneficio di 150 siti archeologici, musei e chiese, coinvolgendo oltre 100 laboratori di restauro qualificati.

Il restauro di B.53 fa parte degli eventi delle celebrazioni ufficiali per il 150° anniversario delle relazioni tra l’Italia e il Giappone siglate con il Trattato di Amicizia e di Commercio il 25 agosto 1866.

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