Metaverso. Produzioni virtuali, profitti reali
Il metaverso, ossia la realtà aumentata destinata a diventare il nuovo Internet, è prossimo a rivoluzionare l’e-commerce. Questo nuovo fenomeno digitale, nel 2020 ha già formato un mercato globale del valore di oltre 40 miliardi e sia il medium finanziario Bloomberg sia la società specializzata Emergen Research prevedono che tra il 2025 e il 202, raggiungerà una dimensione valutata oltre gli 800 miliardi di dollari.
Nuove possibilità e opportunità, dunque, sono alla portata di imprenditori attenti e tempestivi, come si dimostrano già gli operatori nel settore moda i quali, come abbanews.eu ha anticipato lo scorso autunno, in questo nuovo mondo virtuale si muovono con molta disinvoltura, creando collezioni per gli avatar (la nostra identità virtuale) del metaverso, fatte da abbigliamento e accessori definiti, al femminile, skin
Creazioni senza spese di produzione (serve soltanto il designer) spesso uniche. Queste ultime ricevono gli Nft (non fungible token), i certificati di proprietà virtuale. Chi acquista una skin esclusiva, riceve un Nft, come prova di autenticità.
E se la vendita delle skin sono ancora limitate, secondo l’economista Loretta Napoleoni, per i marchi di moda sono prodotti potenzialmente generatori di grandi profitti, perché agli Nft si possono agganciare le royalties e ciò significa “che ogni volta che un abito, una cinta o una borsa vengono rivenduti, una quota del ricavato va a chi ne possiede la proprietà intellettuale”.
Non stupisce, dunque, la fondazione della start-up britannica Dematerialised, la boutique di lusso virtuale, dove si può fare shopping per il proprio avatar che vende, tra le altre, le skin del marchio olandese The Fabricant, una digital fashion house, ovvero che produce abbigliamento e accessori esclusivamente per il mondo virtuale né stupisce l’autodefinizione di impresa che “opera tra moda e tecnologia” e che “non sfrutta nient’altro che la propria immaginazione”. Che rende molto. Citando ancora la Napoleoni, un abito dell’azienda olandese è stato acquistato per 9mila euro.
Immagini della produzione del marchio olandese The Fabricant, digital fashion house