Presidi del Lazio. Nuove regole social per i professori, genitori e allievi

Rivolta contro l’uso dei cellulari e dei social network. L’Associazione nazionale presidi del Lazio aggiorna il codice deontologico, dopo l’ultima revisione del 2012, aggiungendo un capitolo dedicato ai social network e alla comunicazione scuola-famiglia. Lo scopo è regolamentare l’uso della tecnologia e delle reti sociali posto che si sta rivelando spesso dannoso per tutti: studenti, scuole e famiglie.

Abolizione delle chat sia con genitori sia con gli studenti: i docenti comunicheranno attraverso WhatsApp soltanto nei casi urgenti e, specifica Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma, si richiederà maggiore attenzione “a quei contenuti pubblicati sui social che ledono l’immagine degli istituti scolastici. La critica va bene, ma non la diffamazione e anche chi mette like a questo tipo di contenuto è ritenuto dalla legge colpevole”.

L’iniziativa a carattere regionale potrebbe estendersi a tutto il Paese. Positiva, infatti, la reazione del presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli che annuisce alla decisione  e aggiunge: “L’utilizzo sfrenato delle chat non porta a nulla di buono, le comunicazioni devono avere un carattere di ufficialità” e non esclude di presentare il nuovo Codice all’ARAN  (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) affinché sia inserito nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL)  per conferirgli oltre agli attuali valori etico e di prevenzione quello amministrativo.

Il presidente di DirigentiScuola, Attilio Fratta, pensa ai genitori e commenta “Perché far portare a scuola il cellulare agli alunni se è vietato? La regola c’è ma pochi la rispettano e scarsamente si sanziona chi non la segue”.

La Rete degli studenti è contrario all’aggiornamento del Codice, lo considera “poco utile e fuori dal tempo. Serve educare alla tecnologia, non disincentivarlo”.

Ma il rimedio forse sarà spontaneo, se si conferma anche in Europa la tendenza statunitense. Secondo un sondaggio commissionato dalla banca d’investimento, Piper Sandler, e condotto su oltre 7mila giovanissimi e giovani appartenenti alla generazione Z – i nati fra il 1995 e il 2010 –   riferiscono della loro fuga da Instagram, social network che perde il 31% delle preferenze rispetto ad un anno fa, ma non a favore di Tik Tok, comunque la piattaforma più amata (33% di share), seguita da Snapchat (31%).

Scelgono di vivere lontani dai social giudicandoli “tossici” è “ossessivi” e sperimentano che la disconnessione, al contrario del previsto, non impatta negativamente sulla loro vita sociale. Sarà per questo che il 48% degli intervistati si dichiara non interessato al Metaverso.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.