Dragon Class. L’aquilone dei mari che produce energia pulita

I Mari e gli oceani, con la loro 70% di copertura della superficie terrestre, offrono un potenziale di produzione energetica che l’Agenzia Internazionale stima tra i 20mila e i 90mila TWh (terawattora) di elettricità all’anno.

Infatti sono tanti i progetti in divenire – seguendo svariate tecnologie e secondo le caratteristiche delle acque –  tesi a sfruttare questo potenziale che garantirebbe una fonte inesauribile di energia pulita su scala mondiale.

Dopo Pewec.2 dell’Enea e del Politecnico di Torino (di cui abbanews.eu vi ha dato conto), che punta a sfruttare il movimento delle onde, ecco dalla Svezia l’aquilone che adopera l’energia cinetica delle correnti marine.

Si chiama Dragon Class, la Minesto che l’ha progettata e realizzata nel 2012, la definisce una centrale elettrica marina di nuova generazione, pronta ad essere utilizzata, commercialmente su larga scala.

La tecnologia Deep Green

Per spiegare la sua tecnologia energetica marina chiamata Deep Green l’azienda svedese fa riferimento all’aquilone, dal quale ha preso ispirazione. Un aquilone acrobatico che “vola” sott’acqua, grazie all’ala e alle dimensioni della turbina di cui è dotato.

“L’ala utilizza la forza di portanza idrodinamica creata dalla corrente sottomarina per muovere l’aquilone – racconta l’azienda svedese -. Con il sistema di controllo e i timoni a bordo, l’aquilone viene guidato autonomamente in una traiettoria predeterminata corrispondente alla forma dell’otto, spingendo la turbina attraverso l’acqua. In tal modo, la turbina subisce un flusso d’acqua molte volte superiore alla velocità effettiva del flusso”.

Dragon Class. L’apparecchio che sembra un drone ma è un aquilone

La centrale è costituita da un’ala (1), che porta una turbina (2) direttamente accoppiata a un generatore in una carlinga (3). I timoni (4) e il sistema di controllo guidano l’aquilone nella traiettoria predeterminata. I montanti sono tramite un giunto superiore collegato al cavo, che è collegato a un giunto inferiore alla fondazione del fondo marino. Il tether ospita la fune e i cavi per la comunicazione e la distribuzione dell’energia.

Le sue dimensioni variano adattandosi al sito di destinazione, efficace anche nei flussi di bassa marea, capacità che rende stabile perché programmabile, la sua produzione energetica

 

 

Immagine: il Dragon Class, che adopera l’energia cinetica delle correnti marine. Le foto sono tratte dal sito della Minesto

 

 

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