Regeni “fa domande strane”. Conferma dell’ultimo vertice delle procure italiana ed egiziana

giulio-regeni-muralesL’intervista che Mohamed Abdallah, il capo del sindacato egiziano degli ambulanti, ha rilasciato all’edizione araba dell’”Huffigton Post”, conferma di quanto emerso dall’ultimo vertice delle procure, italiana ed egiziana, che si è svolto a Roma il 7 dicembre 2016.

Nel corso di quell’incontro i magistrati egiziani hanno consegnato ai colleghi italiani tutta la documentazione raccolta dalla procura egiziana sul caso della scomparsa e morte di Giulio Regeni.
La documentazione comprende anche il verbale delle dichiarazioni rese da Mohamed Abdallah, dove il sindacalista ammette, oltre all’esposto che aveva presentato alla polizia, di aver spiato il giovane ricercatore dal momento in cui lo aveva conosciuto e fino al 22 gennaio 2016, tre giorni prima della sua scomparsa di Giulio.

Ora Mohamed Abdallah, nell’intervista che in Italia è stata ripresa dal giornalista Brahim Maarad per l’Espresso, dice in modo chiaro: “Sì, l’ho denunciato e l’ho consegnato agli Interni e ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso. Siamo noi che collaboriamo con il ministero degli Interni. Solo loro si occupano di noi ed è automatica la nostra appartenenza a loro. Quando viene un poliziotto a festeggiare con noi a un nostro matrimonio, mi dà più prestigio nella mia zona”.

mohamed-abdallah-capo-del-sindacato-egiziano-degli-ambulantiMohamed Abdallah (nella foto a lato),  conferma inoltre di aver  supposto che Giulio Regeni fosse una spia per conto del Regno Unito perché considera “illogico che un ricercatore straniero si occupi dei problemi degli ambulanti se non lo fa il ministero degli Interni”. “Era un ragazzo straniero che faceva domande strane” continua il sindacalista “Stava con gli ambulanti per le strade, interrogandoli su questioni che riguardano la sicurezza nazionale”.   Dichiara, inoltre, di aver incontrato Giulio Regeni sei volte in tutto .

L’unico punto in cui Abdallah fa ulteriore chiarezza, rispetto a quanto risaputo finora, sono le modalità rispetto all’ultimo contatto che ha avuto con Regeni, quel 22 gennaio del 2016, giorno in cui senti il ricercatore friulano per telefono. Precisa, infatti, che registrò la telefonata e la invio al ministero degli Interni.

Conclude l’intervista fornendo una sua personale teoria sulla morte di Giulio Regeni. Secondo Mohamed Abdullah, infatti,  quando lo stesso Abdullah ha segnalato il ricercatore al ministero degli Interni ha fatto saltare la sua copertura, per cui “Lo avranno ucciso” chiosa “le persone che lo hanno mandato qua”.

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