Jean Pierre Yvan Sagnet. Un eroe civile che ama il suo sogno

Jean PierreYvan Sagnet40 gli eroi civili nominati cavalieri dell’Ordine della Repubblica italiana  dal Presidente Sergio Mattarella  e premiati dallo stesso il 2 febbraio 2017. Tra questi figura il camerunense Jean Pierre Yvan Sagnet, che ha ricevuto l’onorificenza  per “il suo contributo all’emersione e al contrasto dello sfruttamento dei braccianti agricoli”.

Jean PierreYvan Sagnet giunge in Italia dal Camerun, dove è nato, nel 2007, grazie ad una borsa di studio. S’iscrive alla facoltà d’ingegneria dell’Università di Torino. Ma ritrovandosi in difficoltà economiche, i soldi della borsa di studio non sono sufficienti, decide di recarsi al Sud dove serve manodopera per la raccolta di angurie e  pomodori.  Si reca a Nardò, nella provincia di Lecce.

Qui entra in contatto con la cruda realtà del caporalato, contro la quale reagisce e si fa promotore di  rivolte che lo portano ad essere il leader del primo sciopero dei braccianti stranieri nelle campagne di Nardò e Rosarno nell’agosto del 2011.

Sagnet, nonostante le minacce di morte che riceve, porta avanti il suo impegno. Dalle sue denunce, unite a quelle di altri 13 extracomunitari, nel 2009 partono le indagini dei Ros di Lecce (operazione Sabr) che smascherano una struttura piramidale formata da: imprenditori locali che costituiscono il vertice, seguita dai reclutatori africani di braccianti e, a seguire, i caporali e capi squadra.  Nel 2012 vengono arrestate 16 persone appartenenti a un’organizzazione criminale attiva tra Rosarno, Nardo e altre città della Puglia.

logo no cap 2Si arriva al primo processo istituito in Italia per i reati di sfruttamento criminale di manodopera e riduzione in schiavitù di lavoratori stranieri, contro 7 imprenditori salentini e 8 cittadini stranieri.  Jean PierreYvan Sagnet si presenta come parte civile e testimone. Il 21 settembre 2017 il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, nell’ambito del processo richiede condanne  per i 15 imputati, che complessivamente superano i  150 anni di carcere.

Oggi Sagnet ha 31 anni.  Nel 2013 si è laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, al Politecnico di Torino e, attualmente è sindacalista per la federazione Lavoratori AgroIndustria Flai-Cgil.

Continua, quindi, la sua battaglia in prima linea contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli che lo vede impegnato anche come vice presidente del Cetri – Tires No profit, associazione di respiro internazionale che promuove processi di sostenibilità sociale ed energetica in 14 paesi.  Mentre collabora nello sviluppo della rete europea NO CAP, formata dagli attivisti che in Europa elaborano strategie anti-caporalato e un sistema di certificazione per le aziende che mettono al centro del loro operato il lavoratore e non il profitto.

Jean PierreYvan Sagnet ha raccontato la sua giovane ma intensa vita nei libri : Ama il tuo sogno e Ghetto Italia.

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