Italia. Primo Paese europeo per consumo di cocaina

Non si vuole riconoscere l’importanza della legalizzazione della cannabis terapeutica per paura di rendere più accessibile le droghe ma, schizofrenicamente, non si contrasta l’uso delle droghe pesanti, cocaina ed eroina acquistate dal fiorente mercato illegale il cui consumo cresce (insieme con quello dell’alcool) ed è spesso la matrice di tanti ineluttabili atti violenti.

In Italia

Nel 2019, l’Italia è  risultata il primo Paese europeo per consumo di cocaina. Non sorprende, dunque. che nelle statistiche nazionale è  la sostanza più usata (92,8% contro l’88,5% del 2018), seguono i cannabinoidi (85,6%) seguita dall’eroina 40,6 (ma è una tendenza in diminuzione: era il 57% nel 2018 e il 47% nel 2019), quindi l’ecstasy (34,1%), la ketamina (27,8%), gli allucinogeni (20,9%) e le anfetamine (19,6%). Le droghe sono assunte, spesso, combinate fra loro o con farmaci (ansiolitici, ipnotici, oppiacei) e/con l’alcol, la cui dipendenza è pari al 43,7. Si tratta del fenomeno della poliassunzione: più sostanze assunte contemporaneamente o meno dalla stessa persona.

E, infatti, spesso i consumatori abituali hanno più dipendenze. Gli esperti di dipendenze, infatti, fanno distinzione fra la dipendenza primaria (o droga primaria o uso primario) e le altre. Anche in questo caso la cocaina si conferma come la più utilizzata per uso primario: i dipendenti sono stati nel 2019 il 51% (erano il 47,8 nel 2018). Seconda è l’eroina consumata dal 35,4%. In crescita la dipendenza primaria da cannabis.

Il modo più diffuso per l’assunzione sia della cocaina sia dell’eroina è l’inalazione: 96,7 per la prima, 57,7 per la seconda (la siringa di una volta è un residuo che riguarda solo il 26,3 del totale dei consumatori) mentre l’85,8% usa i poliassuntori.

Antonio Boschini, terapeuta della Comunità di recupero dalle tossicodipendenti di San Patrignano (fonte dei dati che riportiamo) spiega che “la cannabis rimane la prima droga con cui si entra in contatto in un’età (media) fra i 14 e i 15 anni. Segue un periodo di sperimentazione delle droghe sintetiche” assunte durante i rave e in discoteca fra i 16 e i 18 anni e “in seguito si passa alla cocaina e all’eroina”.

Europa. Il compra-vendita sul web e gli effetti del mercato online durante il lockdown

Da almeno 10 anni le droghe corrono quasi indisturbate anche su Internet, importante fonte di approvvigionamento durante il periodo di confinamento per la pandemia.

L’Osservatorio europeo delle droghe e delle dipendenze European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (acronimo, EMCDDA) di Lisbona ha pubblicato il rapporto ‘EMCDDA special report: COVID-19 and drugs – Drug supply via darknet markets’, raccolta ed elaborazione dei dati per la ricerca preliminare che analizza l’impatto del COVID 19 sul traffico on line nel periodo che va dai primi di febbraio e fine marzo 2020.

Comprare su Internet comporta il vantaggio di non essere pescati con le mani nel sacco dalle forze dell’ordine. Gli annunci sono camuffati sono le voci sali da bagno, profumatori ambientali, semi da collezione e così via.

Si vende e si compra soprattutto nel dark-web, lo spazio che ospita i siti il cui indirizzo IP rimane nascosto. Oppure, ci svela il rapporto, sul deep-web i cui contenuti non sono indicizzati come accade con i comuni motori di ricerca.

Il lockdown ha provocato un aumento delle vendite on line principalmente dei prodotti con THC. I successivi punti principali rilevati dall’ EMCDDA monitorando i “forum e l’analisi di tutte le informazioni scaturite da essi fino a fine marzo 2020:

o i soggetti che acquistavano cannabis per rivenderla hanno ridotto l’attività a causa delle misure di allontanamento sociale;
o i prezzi sono sembrati diminuire per gli acquisti di grandi volumi, ma rimangono stabili per i medi e gli esigui.
o sono aumentati i servizi di messaggistica crittografati. I fornitori e gli acquirenti passando a questo tipo di tecnologia, hanno reso meno visibile le attività rilevate con l’attuale monitoraggio darknet;
o sembra esserci stato un calo della domanda delle sostanze assunte nei rave-party;
o l’offerta è sembrata provenire principalmente dal Regno Unito e dalla Germania, tuttavia i Paesi Bassi sono spesso citati come fonte di alcuni droghe;
o il valore stimato dei prodotti a base di cannabis venduti tramite Cannazon, un mercato dedicato ai prodotti con THC, ha raggiunto circa 4,3 milioni di EUR tra gennaio e marzo 2020, rappresentando un volume di 1,6 tonnellate;
o alcuni venditori hanno cercato di “tranquillizzare” i clienti informandoli del fatto che il loro “business” non aveva subito battute d’arresto;
o in molti hanno reagito alla riduzione della domanda cercando di stimolare le vendite utilizzando tecniche di marketing, come l’introduzione di sconti e la riduzione di quantità minime di ordini.

WefreeRun

Tornando in Italia è in corso fino al 19 settembre 2020 la manifestazione WefreeRun, la gara podistica non competitiva a sostegno del progetto di prevenzione di San Patrignano che comprende un percorso di 12 chilometri e la camminata, i 3,5 chilometri, quest’anno in versione virtual race a distanza. I partecipanti, con una donazione minima di 10 euro a persona, possono correre, dove ritengono più opportuno, e, quindi, inviare un modulo online con il proprio risultato a fine corsa per la classifica finale. I vincitori riceveranno un pacco con i prodotti enogastronomici di San Patrignano. La premiazione si svolgerà in diretta sui social media dell’evento. Qui il regolamento di partecipazione.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.