Un libro per l’estate e per tutto l’anno: “L’amore sconfigge la morte”

Ivana Milan, alla sua prima esperienza di scrittrice, biologa con indirizzo sanitario,  sì è  dedicata ai “suoi” pazienti cura e passione. La sua esperienza umana e professionale la spinge a scrivere “L’amore sconfigge la morte” con la prefazione di Barbara Alberti. La narrazione del suo percorso di vita, con al centro l’affetto incommensurato di una figlia verso il padre, tesse con delicatezza e profondità l’amore che “sconfigge” il dolore fin dalla più tenera età e che è necessario far sentire ai bambini in ogni momento.

Il suo primo contatto di bimba, con la pelle della mamma e poi con quella del papà che con una paura infinita cerca di reggerla tra le sue braccia muscolose, sono ricordi indelebili.

La mamma la chiamerà piccola mia, il papà troverà una parolina diversa e che  risuonerà alle sue orecchie per sempre: scimmietta, e sarà la forma di affetto che Ivana non scorderà mai più.

Da allora lei si è sentita proprietà del suo papà e senza vacillare ha indossato quel nomignolo come un abito perché ha sempre pensato che assomigliasse alla sua identità e lo ha vissuto senza paura, senza attendersi nulla dagli altri, percependo la sensazione di essere un granello di sabbia in un mondo a lei ancora sconosciuto.

Da quel momento il papà è diventato il suo super eroe, il suo principe azzurro. La mamma rappresenta la  figura alla quale tutti ci aggrappiamo nelle necessità quotidiane, colei che ci consola quando scoppiamo a piangere, e risolve le cose che a noi sembreranno troppo grandi. Ma la figura paterna per lei è la somma di tutto il suo essere, è il suo maestro e allo stesso tempo il suo giudice.

Nei suoi primi anni un’altra persona importante colora la sua giovane vita: il nonno. Grazie a lui comincia a capire tante cose, come il momentaneo allontanamento dei genitori, che vive come una caduta in un vuoto desertico che la fa vacillare. “Ricordati, le diceva il nonno, l’amore non passa mai e farà sentire la sua voce anche da lontano, perché l’uomo ama ciò che gli è stato donato e per  i tuoi genitori, tu sei un dono prezioso.”

Leggere dunque “L’amore sconfigge la morte” altro non è che il riflettersi di tante vite, e tutti possono riconoscersi e fare un paragone con ciò che ognuno ha dovuto fare in gioventù, nella maturità e forse anche quando gli anni non lasciano più tanto spazio, e dove i ricordi vengono messi in un cassetto.

La sua intenzione è quella di narrare gli episodi che l’hanno resa felice e di quel passaggio dall’epiteto scimmietta a quello di “aliena” che decide di scegliersi, poiché scopre di avere una forza che l’ha portata a raggiungere traguardi insperati anche nel lavoro.

Il dolore per la morte del nonno le provoca un forte trauma, anche perché all’inizio le era stata nascosta; poi la notizia improvvisa della malattia del padre, una sentenza definitiva, senza appello.

Giorni e mesi di cure, di ricerche mediche, e lui, il suo papà, che si preoccupa di quella scimmietta aliena che non si da mai per vinta e che combatte con e per lui. Incontrare ancora la morte, vedere, forse solo allora, il dolore negli occhi di sua madre e capire, tra una montagna di “rifiuti”, che il suo eroe e principe azzurro era andato via per sempre.

Era giunto il momento di capire che l’amore non lo si può chiudere dietro una porta ma sempre sarà come il vento che la spalancherà ed entrerà sempre in ognuno di noi perché la sua “voce”  è talmente forte che farà volare la sabbia, solleverà ogni pietra, e sarà come il pane, il cibo più buono del mondo e lei di quello si nutrirà sempre.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.