Un esame del sangue per conoscere in tempo la diagnosi di Alzheimer
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo hanno confermato la validità del test che rileva l’Alzheimer tramite un semplice, ma specifico, esame del sangue.
Il test messo a punto dalle università di Hokkaido (Sapporo) e di Toppan (Osaka), noto dal 2022, quando era in fase di sperimentazione, permetterebbe, con un alto grado di probabilità, il rilevamento precoce della malattia di Alzheimer, individuando nel sangue la presenza dell’amiloide, una proteina anomala che causa la malattia.
Le conclusioni dell’Università di Tokyo – pubblicate sulla rivista medica Alzheimer’s Research & Therapy rivelano che “massimizzare l’efficienza nello screening degli individui positivi all’amiloide nella popolazione anziana asintomatica e non demente, utilizzando biomarcatori ematici è essenziale per il successo futuro degli studi clinici nella fase iniziale della malattia di Alzheimer”.
L’amiloide si accumula nel cervello molto prima della comparsa della malattia. Ma finora può rivelarne la presenza soltanto tramite procedure complesse e invasive o molto costose come: la puntura lombare che preleva campioni di liquido lombare (per la precisione cerebrospinale (CSF) o una scansione PET. L’impiego di entrambe è molto limitato è soltanto il 2% delle persone – secondo la stampa scientifica – riceve una diagnosi di demenza attraverso questo metodo.
I ricercatori dell’ateneo della capitale giapponese hanno controllato la presenza della proteina in 474 persone che non avevano sviluppato la malattia e hanno confrontato i risultati dell’esame del sangue con quelli della scansione PET, dimostrando di riuscire a rivelare la quantità dai marcatori ematici con una precisione del 90% o più.
Che il metodo funzioni, purché molto accurato, è stato dimostrato anche in Europa. Citiamo lo studio condotto dalla svedese Università di Göteborg, firmato da Nicholas J. Ashton, Wagner S. Brum e l’italiano Guglielmo Di Molfetta, pubblicato dalla rivista scientifica JAMA Neurology, i cui risultati hanno dimostrato la capacità di rilevazione della malattia attraverso l’esame ematico con la stessa precisione delle punture lombari standard.
Come i colleghi giapponesi anche gli studiosi scientifici hanno sottolineato l’importanza della diagnosi precoce e accurata per offrire ai potenziali malati l’opportunità di accedere a trattamenti avanzati e alle nuove terapie che secondo l’Alzheimer’s Reasarch Uk sarebbero in arrivo, ma anche consentirgli di pianificare il futuro quando sono ancora in grado di prendere decisioni importanti.
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