La frana in Groenlandia che ha fatto tremare la Terra per giorni
“Il 16 settembre 2023 si è verificata una grande frana in Groenlandia che ha generato uno tsunami locale. L’evento è stato abbastanza energico da generare un segnale sismico globale che ha risuonato per 9 giorni”.
Tale segnale è stato classificato come “oggetto sismico non identificato”. Poi l’enigma è stato sciolto dopo un anno, a conclusione dello studio che ha visto in azione 68 ricercatori di 40 istituzioni di 15 Paesi, sotto il coordinamento del Geological Survey di Danimarca e Groenlandia con sede a Copenaghen. Per l’Italia hanno partecipato l’Università di Catania, l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università di Padova.
Dallo studio pubblicato su Science il 12 settembre 2024, apprendiamo che attraverso l’impiego di una serie di strumenti geofisici, gli autori sono risaliti alla sequenza di eventi verificatisi e che hanno determinato l’origine dell’anomalo segnale sismico.
Il segnale registrato, diverso da quelli relativi ai terremoti per la sua monotona singola frequenza di vibrazione, è stato generato, scrivono gli autori, dal moto ondoso provocato dalla frana – indotta dall’assottigliamento glaciale – di roccia e ghiaccio, di 25 milioni di metri cubi di ghiaccio, avvenuta all’interno del fiordo Dickson, nella costa est della Groenlandia.
L’iniziale tsunami conseguente, con onde altissime, ha continuato a infrangersi nelle rocce, determinando il moto ondoso sismico e irradiandosi dall’Artide all’Antartide con le vibrazioni attraverso la Terra denunciate dal segnale globale.
“I cambiamenti climatici stanno predisponendo sempre di più le regioni polari a grandi frane. Di recente si sono verificate frane tsunami – geniche in Groenlandia (Kalaallit Nunaat), ma nessuna è stata segnalata nei fiordi orientali”, prima del settembre 2023.
“I nostri risultati – hanno concluso gli autori – evidenziano come il cambiamento climatico stia causando reazioni a cascata e pericolosi tra criosfera¹, idrosfera₂ e litosfera₃” anche in quelle zone considerate finora stabili come, appunto la costa orientale della Groenlandia.
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L’insieme dei ghiacci della Terra;
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l’insieme delle acque sulla Terra;
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l’involucro solido più esterno della Terra, detto anche crosta terrestre o sial.
Immagine: Groenlandia orientale: fiordo di Dickson – photo by Bjoertvedt – wikimedia.com