Videogiochi green. Mission 1.5

Videogiochi e cambiamento climatico. Da tempo l’industria dei videogiochi collabora con le Nazioni Unite, come forma di promozione della sostenibilità ambientale. Cassie Flynn, consulente strategica sui cambiamenti climatici per il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP),  proprio attraverso l’osservazione delle persone nella metro di New York, riflette sull’intrattenimento dei giochi che ormai “affollano” gli smartphone.  Giochi come Angry Birdss (Uccelli arrabbiati), videogioco rompicapo finlandese, sospeso nel 2121 e poi rilanciato quest’anno come remake del primo gioco.

Ed è proprio in quel momento (siamo a pochi mesi dall’insorgere della pandemia) che Cassie Flynn intravede la possibilità di creare dei giochi che permettano alle persone di intrattenersi e, al tempo stesso, di riflettere in modo leggero sul cambiamento climatico. Ed è così che lei e il suo staff hanno dato vita a Mission 1.5. Make your voice heard on climate (Missione 1.5 Fai sentire la tua voce sul clima). Un gioco interattivo in cui gli utenti possono informarsi sulla crisi climatica e, al tempo stesso, comunicare con i governi per fornire delle soluzioni, durante l’esplorazione del mondo virtuale.

Il gioco nasce dalla collaborazione tra l’istituzione Onu e un’azienda di videogiochi. Il gioco sfida gli utenti a prendere decisioni corrette per limitare il surriscaldamento globale a 1,5 gradi celsius. Ad oggi, all’incirca sei milioni di persone in 58 paesi hanno giocato, di cui il 50% ha completato il gioco.

La modalità di interazione si articola nel dare un voto sulle strategie che l’utente considera più efficaci per affrontare la crisi climatica.  Queste risposte sono diventante la fonte di quello che viene chiamato voto climatico delle persone, un sondaggio a livello globale. Queste informazioni sono state condivise con i parlamentari di tutto il mondo durante le riunioni internazionali sul, i cui risultati sono stati inclusi nei rapporti redatti dal Gruppo intergovernativo di Esperti sul cambio Climatico dell’Onu.

Per alcuni paesi, questa è stata la prima volta che hanno avuto accesso a informazioni raccolte e analizzate sistematicamente sull’opinione pubblica sui cambiamenti climatici e sulle soluzioni politiche. Anche per i paesi che conoscono generale il sentire dell’opinione pubblica sui cambiamenti climatici, è spesso la prima volta che vengono poste domande dettagliate su soluzioni politiche su questa scala.

L’iniziativa ludico-istituzionale è in line con l”alleanza Playing for the Planet è stata lanciata il 23 settembre 2019 presso la sede delle Nazioni Unite a New York durante il Summit sull’azione per il clima. L’iniziativa è facilitata dall’UNEP con il supporto di GRID-Arendal e Playmob. Entrando nell’Alleanza, i membri  che ne fanno parte si impegnao a integrare soluzioni “green” nei giochi, dalla riduzione delle emissioni CO2, al sostegno dell’agenda ambientale globale.

Tra i progetti dell’Alleanza, il  Green Game Jam, avviato nel 2020 come una competizione tra gli studios dei giochi in cerca di azioni significative per i loro giochi esistenti per combattere il cambiamento climatico. Durante la Jam, gli studios di dispositivi mobili e console di tutto il mondo intraprendono un viaggio per catturare l’immaginazione e l’attenzione dei loro giocatori attraverso nuovi contenuti sotto forma di “attivazioni verdi“, o azioni climatiche all’interno del gioco, attorno a uno specifico tema sul cambiamento.

Giocare per l’alleanza del Pianeta è stata creata per supportare l’industria dei videgame (una delle principali industrie a livello mondiale) nel raggiungere i seguenti  scopi:

– mobiltare l’industria per la riduzione della propria impronta di carbonio e di assicurare che abbia gli strumenti per misurare, ridurre e stabilire degli obiettivi per decarbonizzare
– essere fonte di ispirazione per l’azione ambientale attraverso le attivazioni vaerde nei giochi
– condividere gli apprendimenti dell’iniziativa affinché altri settori industriali ne possano seguire l’esempio.

Attualmente l’industria dei videogame supera, in termini di fatturato, la somma dell’industria musicale, del cinema e dello streaming online.  quelle di musica, cinema e streaming online messe insieme. Dall’analisi di Newzoo, paraliamo di 200 miliardi di dollari a livello globale. Forse un “conflitto di interessi” tra gli impegni programmatici e l’inevitabile energia che si consuma nell’utilizzo dei videogame.

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