Programma Artemis. Il gateway della nuova era dell’esplorazione spaziale

Era previsto per il 29 agosto 2022, poi posticipato per motivi tecnici al successivo 16 novembre,  il primo lancio del programma spaziale Artemis, l’insieme di missioni che riporteranno in tre tappe l’umanità sulla Luna, dopo oltre mezzo secolo anni dall’ultimo allunaggio.

La prima, denominata per l’appunto Artemis I, vedrà la capsula Orion, in testa al razzo di lancio Sls di 98 metri, essere lanciata alle h. 14:33, ora italiana dal poligono del Kennedy Space Center in Florida.

Priva di astronauti, la capsula circumnavigherà il satellite per circa 40 giorni e porterà in orbita alcuni strumenti per la misurazione delle radiazioni cosmiche oltre a una serie di manichini per verificare le reazioni fisiche alle sollecitazioni che subiranno i futuri astronauti.

La missione in avanscoperta, rappresenta un test anche per il razzo Sls e la capsula Orion che tra l’altro è munita di speciali telecamere, le quali,  mentre sorvolerà il satellite a circa 60 mila chilometri di quota, trasmetteranno alla Terra le immagini che daranno la sensazione agli interessati spettatori di essere in quota (al link della Nasa, disponibile qui).

Artemis II. Le aziende italiane

Se tutto procederà come previsto, nel 2024 sarà la volta di Artemis II, missione che vedrà nuovamente la navicella Orion in orbita ma questa volta con gli astronauti a bordo.

In questa fase entreranno in scena le aziende italiane ThaleAleniaSpace e Leonardo ideatrici e produttrici dei pannelli di celle solari che forniscono a Orion  l’energia di cui necessita.

Artemis III

Lunar Gateway

Il 2025 sarà l’anno che rivedrà l’allunaggio degli astronauti (uno dei quali è sicuro sarà una donna). Terza tappa del progetto, Artemis III prevede, però, molto di più di riportarci sulla Luna con l’avvio della costruzione della stazione spaziale nell’orbita lunare.

Una stazione che permetta la costruzione di una base permanente sul suolo lunare la Lunar Gateway  abitata da scienziati e astronauti. Sono già stati individuate possibili zone compatibili allo scopo per la loro vicinanza a crateri di acqua ghiacciata da cui estrarre ossigeno e idrogeno.

Una base destinata a svilupparsi fino a diventare la prima colonia umana extraterrestre e rampa di lancio delle future navi spaziali per esplorare Marte e il resto dei pianeti.  Qui, dove la forza di gravità è una frazione di quella sulla Terra prenderà forma il gateway, ovvero la porta d’accesso verso l’esplorazione spaziale un tempo riservata soltanto alla fantascienza.

Il programma Artemis, iniziato nel 2017, è condotto dalla NASA in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e il contributo di aziende private statunitensi ed europee.

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