Malawi La Corte Suprema dichiara la pena capitale incostituzionale

La Corte Suprema del Malawi, stato dell’Africa orientale che prende il nome dal suo grande lago, ha dichiarato la pena capitale incostituzionale perché nega il diritto alla vita e senza il diritto alla vita anche gli altri diritti non esisterebbero. Ha ordinato pertanto, la revisione di tutte le condanne.

La sentenza pronunciata dalla Corte lo scorso 28 aprile – e che, di fatto, abolisce la pensa di morte nel Paese – deriva dal processo di appello di un condannato a morte che si era rivolto ai giudici. Ora si attende che venga ratificata dal Parlamento.

In occasione della decisione della Corte Suprema, la Comunità di Sant’Egidio in un comunicato ha informato che nei mesi precedenti era stato consegnato al Governo del Malawi “un documento di raccomandazione” redatto della stessa Comunità insieme all’Associazione Reprieve, alla World Coalition Against the Death Penalty e sostenuto dall’African commission on human and peoples right; raccomandazioni che – rileva il comunicato – sono state decisive.

È dalla prima metà degli anni Novanta che non sono eseguite pene capitali nel Malawi, Paese che, quando il proprio Parlamento ratificherà la decisione della Corte Suprema, diventerà il 22° Paese africano ad aver abolito la condanna a morte.

Secondo i dati aggiornati ad aprile del 2021 di Amnesty International, 144 stati del mondo hanno abolito la pena di morte nelle leggi o nella prassi, 108 dei quali per tutti i reati.

Una tendenza scrive Amnesty, che “deve proseguire”.

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