La Scuola d’Europa di Ventotene per salvarci dalle piccole patrie

Aula Scuola d'EuropaMentre la Catalogna dichiara la propria indipendenza dalla Spagna, l’Unione europea negozia con il Regno Unito per la Brexit e i partiti euroscettici si diffondono- a Ventotene, l’isola italiana che vide nascere il Manifesto di un’Europa libera e unita, un gruppo di ragazzi dei 27 paesi membri, discute su come trasmettere i valori dell’Unione.

Sono gli allievi di La Scuola d’Europa che da ottobre 2017  a maggio 2018, a gruppi di 3 Paesi comunitari alla volta, occupano la scuola dell’isola intitolata ad Altiero Spinelli – fondatore del progetto federalista europeo e autore del Manifesto, redatto durante il confino sull’isola insieme a Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni – per la creazione workshop formativi sulla cittadinanza europea, partendo dai principi ispiratori del Manifesto.

Studenti dai 16 ai 18 anni accompagnati dai loro docenti, trascorrono nell’isola 7 giorni, duranti i quali, spiegano gli organizzatori, “fanno un’esperienza viva di cittadinanza europea” dibattendo e confrontandosi su argomenti reali come l’immigrazione, i diritti, i problemi legati al lavoro presenti e futuri, ecologia e ambiente. La Scuola d’Europa vuole essere anche il luogo dove i ragazzi dell’Unione incontrandosi, formulano insieme le proposte, e apprendono a collaborare nella presentazione delle loro idee e progetti per il bene comune.  I risultati saranno poi raccolti e presentati alle istituzioni e ai cittadini a fine maggio 2018 nel corso del Ventotene Europa Festival.

Roberto Sommella Nuova Europa - La Scuola d'EuropaIl programma che al momento ha la durata di 5 anni, si è ispirato all’esperienzadella primavera scorsa che ha visto 31 giovani provenienti da Roma, Parigi e Berlino riunirsi sull’isola per scrivere la Dichiarazione di Ventotene, prima bozza di una Costituzione d’Europa, consegnata poi al presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e alla presidente della Camera dei Deputati italiana, Laura Boldrini, nel corso del Ventotene Europa Festival nel maggio 2017.

Il giornalista Roberto Sommella (nella foto accanto), fondatore della associazione no profit Nuova Europa e ideatore de La Scuola d’Europa, ha siglato un’intesa con Gerardo Santomauro, sindaco dell’isola: l’accordo vede il Comune mettere a disposizione le strutture e attrezzature e l’associazione occuparsi delle attività.

Il progetto è stato ufficializzato a fine agosto 2017. Un progetto ancora in divenire per motivi economici. L’ideatore Sommella precisa che esclude sostegni provenienti da partner privati e auspica che sia il Parlamento e la Commissione – che si sono espressi favorevolmente nei confronti dell’iniziativa – a fare da “sponsor istituzionali”.  Perché sostiene Sommella “un’educazione civica europea è una necessità culturale che va implementata dal basso come parte integrante di un percorso d’istruzione della scuola superiore, attraverso un modello didattico fatto di lezioni frontali e di esperienze di laboratorio”.

studenti da tutto il mondo Il programma della prima settimana de la Scuola d’Europa si articola sui principi emersi dalla bozza del Manifesto di Ventotene: accoglienza, solidarietà e rispetto. E in nome di tali principi che il network ha aperto la scuola anche agli “italiani non riconosciuti” ossia i ragazzi che sono nati e/o cresciuti in Italia ma privi di cittadinanza.  7 del gruppo dei 17 italiani sono apolidi.

I corsi della Scuola d’Europa si svolgono presso la scuola di Ventotene, costituita da 6 aule e con solo 7 alunni iscritti. Il network di formazione alla cittadinanza europea potrà salvare la scuola dalla chiusura.

Gli allievi provenienti dall’Unione europea potrebbero rappresentare l’avanguardia contro i tempestosi venti identitari che percorrono l’Europa, in-consapevoli che la pace che regna nel continente da oltre 70 anni si deve proprio al superamento delle “piccole patrie”.

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