Il cinema in bicicletta dove non è mai arrivato
Vincent Hanrion è un ecologista francese, non a caso, con un’idea fissa, quella di trasmettere il messaggio che il bene più prezioso che possiede l’umanità è l’ambiente e, come tale, va protetto e preservato. Un messaggio che vuole portare in ogni angolo della terra, anche e, soprattutto, nei luoghi più remoti.
E durante il suo primo viaggio in Senegal, nel 2014, elabora il progetto di divulgazione. Il mezzo d’espressione che Vincent Hanrion sceglie è il cinema, il mezzo per realizzarlo è la bicicletta. Assieme a Ibrahim Donne e alla sua squadra en Dakar, costruisce con materiale riciclato un generatore per permettere di proiettare i film con l’energia ricavata dalle pedalate della bicicletta.
La stessa bicicletta che lo porta in giro per il Senegal e che trasporta una cassa (vedi la fotografia a lato, ndr), contenente gli altoparlanti, il proiettore, il generatore e una chiavetta USB piena di film. Ogni qual volta giungeranno nel luogo del tour, lo schermo sarà a una grande tela bianca tesa fra due baobab, le poltrone per gli spettatori le dune di arena; in questi cinema sotto le stelle, dove ancora la notte si vede con la luce delle candele e manca l’acqua corrente.
Nasce così l’associazione Cinécyclo, il cinema itinerante in bicicletta, che porta Hanrion assieme a Alain Chaine e a Yoro Diallo, componenti della sua squadra, (nella foto in alto, ndr) a percorrere in Senegal 3.000 chilometri e a proiettare 100 film nelle zone più rurali del Paese, per un totale di 10.000 spettatori. E, felice coincidenza, Vincent, come racconta nel suo blog, spegne la candelina del suo 30° compleanno mentre si accinge alla 30° proiezione a Thiokethian, villaggio di 300 abitanti.
Il Senegal è il paese in cui Cinècyclo compie la sua prima spedizione in Africa. Un paese scelto, come spiega lo stesso Hanrion perché politicamente stabile e francofono. La “rassegna itinerante” inizia nel novembre 2015 a Casamance, nel sud del Paese per terminare a Dakar nel maggio 2016.
Cinècyclo non è la prima iniziativa itinerante, preceduta da Cinema Numèrique Ambulant, MobiCine e il Festival Afrikabok. Ma quello che la differenzia dalle altre e la conferisce la primogenitura è il proposito, realizzato, di “arrivare dove non va nessuno”. Come quando raggiungono Afia e Dandè due luoghi tra i più inaccessibili del paese, in cima alle uniche montagne del Senagal, nel Paese dei Bassari, dove vivono alcune delle etnie più primitive, all’estremo sud-est del paese.
I film proiettati hanno come protagonista l’ambiente e l’agricoltura perché, come ribadisce Vincent, è importante mostrare storie che educhino e informino sul mondo che ci circonda. E tra quelli che hanno
suscitato più entusiasmo, c’è “Binta e la grande idea” del regista spagnolo Javier Fesser, proiettato da Cinècyclo nello stesso luogo dove il film è stato girato.
Il viaggio è stato finanziato oltre dal crowfunding, dalle associazioni locali Asociación Oceanium e la Ogn Nebeday e dalle Ambasciate di Francia e Spagna.
Il cinema itinerante riprenderà ad andare pedalando, grazie a Yoro Diallo che con Cèdric Schadrach si prefigge di portare avanti la missione di Vencent Hanrion, in Senegal, dove ancora, affermano, ci sono tanti luoghi remoti da raggiungere.
5 milioni e oltre di spettatori potenziali aspettano Yoro e Cèdric, secondo i dati della “The Work Bank”, che stima che solo il 56, 5% dei senegalesi, su una popolazione complessiva di 12, 6 milioni, ha accesso all’energia elettrica. Che supera comunque la condizione generale del continente africano, i cui due terzi degli abitanti non dispone dell’elettricità, come ci riporta la relazione pubblicata da “Africa Progress Panel 2015”, che corrisponde a 621 milioni sulla popolazione totale che oltrepassa il miliardo di abitanti.
Gli interessati possono seguire i tour e i diari di viaggio del Cinècyclo, sul blog e sito Cinéma itinérant à vélo, redatto sia in francese sia in inglese e dal quale sono state riprese alcune delle fotografie pubblicate.