Trento. La Grande guerra e il patriottismo degli ebrei italiani
Tra le manifestazioni in calendario per i cento anni trascorsi dalla Grande Guerra, rientra la mostra fotografica Ebrei per l’Italia 1915-1918, che aprirà i battenti il 27 febbraio 2018 presso il Palazzo Trentini a Trento.
La manifestazione passa in rassegna la partecipazione degli ebrei italiani alla prima guerra mondiale, viva espressione di un convinto sentimento di cittadinanza; il proseguimento ideale dell’emancipazione iniziata nel Risorgimento. Per gli ebrei italiani partecipare al conflitto mondiale significava sancire, definitivamente, la propria appartenenza all’Italia, completare il processo d’integrazione iniziato 50 anni prima, con la chiusura dei ghetti ed esercitare il diritto-dovere conquistato di essere “uguali fra gli uguali” . Gli ebrei italiani erano dei patrioti come testimonia Rav Luciano Meir nella prefazione del libro storico “Moisè va alla guerra” del giornalista e studioso di ebraista Paolo Orsucci: “Nel 1915, allo scoppiare della prima guerra mondiale” scrive Rav Meir “gli ebrei italiani, la cui consistenza numerica era piuttosto esigua in quanto si aggirava intorno alle 35.000 anime, si disposero con entusiasmo a partecipare al conflitto” (fonte: Moked).
Vi parteciparono in 5mila e oltre; il 50% erano ufficiali. Ma quando nel 1938 l’Italia introdusse le Leggi razziali, gran parte dei combattenti ebrei della Grande Guerra ancora in vita, perirono per le persecuzioni antisemite negli anni 1943-45, catturati e deportati nei campi di concentramento nazisti.
La mostra offre importanti elementi di studio e riflessione: una più ampia conoscenza della comunità ebraica sotto il profilo culturale, sociale, politico e religioso; l’approfondimento del concetto di cittadinanza fra l’Ottocento e il Novecento e, non da meno, il contributo alla memoria storica in tempi in cui sembrano avanzare riflussi razzisti e discriminatori.
L’esposizione Ebrei per l’Italia 1915-1918, curata da Baruch Lampronti e Stefania Roncolato, è composta in gran parte dal materiale proveniente dalla Fondazione CDEC (Centro documentazione ebraica contemporanea) di Milano, voluta dall’UCEI (Unione delle comunità ebraiche italiane) con il patrocinio delle presidenze del Consiglio dei Ministri e del Consiglio provinciale di Trento.