Piratesse e corsare attraverso i sette mari

Donne vestite da uomo, alla ricerca della libertà negata o per sfuggire a miserabili condizione di vita. Emergono dalle pieghe della storia, man mano che si scava nel mondo femminile.  Figure che si pensavano leggendarie, invece realmente esistite e fin dai tempi remoti: sono le piratesse e le corsare che diventavano ammiraglie già nel mondo classico, ma delle quali si hanno testimonianze certe dall’Età moderna.

Di loro ci racconta nel suo libro  Solcando i sette mari. Piratasse e corsare, la scrittrice Federica Capaccioni  e che lo illustrerà, con alla storica del diritto Barbara Biscotti, nel corso della manifestazione Festival èStoria di Gorizia.

Che donne erano le piratesse e le corsare? 

Che donne erano le piratesse e le corsare?

Spesso povere, in difficoltà insormontabili tanto da accettare un’esperienza pericolosa ma in grado di assicurarle sussistenza e libertà.  S’imbarcavano nascondendo l’identità sotto abiti maschili, ma accadeva anche che vi accedessero in piena trasparenza, per diritto familiare, se così si può dire. Ne sono un esempio certo Grace O’Malley (1530 – 1600) e la famosa Shih Ching (Guangdong, 1775 Macao, 1844); la prima, britannica e figlia di pirata e signore della costa irlandese, salì su una nave per la prima volta a 13 anni e finì, in età adulta, a stringere accordi con la regina Elisabetta I; la seconda già prostituta, una volta sposata con il pirata Cheng Yi, divenne ammiraglia di una grande e importante flotta.

Delle altre si sa attraverso i processi, perché la pirateria – almeno ufficialmente e non nell’Inghilterra elisabettiana contro la Spagna – è sempre stata illegale, formata da marinai che, per scelta (pirati/piratesse) o per imposizione (corsari/e), assalivano e depredavano le navi altrui in alto mare.

Sul vascello svolgevano tutti i compiti richiesti, ma in tribunale ricevevano pene meno severe, perché i loro atti risultavano meno violenti di quelli maschili.   Tranne eccezioni, come nel caso di Maria Lindsey, detta la sanguinaria, inglese del XVIII secolo, introdotta alla pirateria dal capitano Eric Cobham, sposato, sembra, in 2 giorni, sedotta dai suoi racconti avventurosi.

I Cobham: storia o leggenda?

I Cobham navigavano per le Americhe, con base a St. Geroge’s Bay, Terranova – Canada; non lasciavano mai vivi gli equipaggi assaliti e dopo ne affondavano le navi.

Con i saccheggi perpetuati per 20 anni, accumularono una fortuna che decisero di godere, più tranquillamente in Francia, a Le Havre. Qui, lasciata la pirateria (o frequentata occasionalmente), divennero una coppia più che rispettabile tanto che Cobham fu eletto dalla comunità locale, giudice.

Ma Maria cadde in uno stato di prostrazione che la portò al suicidio (o fu assassinata da Eric?). Fatto sta che quest’ultimo, spinto dal dolore, scrisse una confessione che consegnò al parroco chiedendogli di pubblicarla soltanto dopo la sua morte.  Un racconto romantico che sembra un romanzo.  Lo è?

Oltre al testo-confessione di Cobham, dato alle stampe, nonostante i figli tentassero di acquistarlo per distruggerlo, dopo la sua morte –  e c’è chi afferma che potrebbe esisterne una copia negli Archivi Nazionali di Parigi – cosa abbiamo di questa coppia che ha vissuto nell’evoluta Francia del XVIII secolo? Di Maria si conosce il luogo di nascita, Plymouth, di Eric oltre il luogo, Poole, anche la data, 1700; di entrambi  la località della morte, Le Havre. E qui, di nuovo, abbiamo una data per Eric, 1760.

Ma sono già menzionati nel 1891 nel testo   Buccaneers and Marooners of America, pubblicato nel 1891, dall’editore Howard Pyle dove si riporta dettagliatamente di un loro attacco a una nave spagnola, nel Golfo di Biscaglia, i cui malcapitati marinai fecero una fine orribile.  Appaiono nel dizionario biografico di Philip Gosse The Pirate’s Who’s Who (1924) e nel più recente The Pirates and Outlaws of Canada, scritto da Edward P. Butts e Harold Orwood (1984).


ManifestazioneFestival èStoria 2023 –Donne – dal 25 – 28 maggio 2023 – Gorizia;

evento: presentazione del libro Solcando i sette mari. Piratasse e corsare di Federica Capaccioni, con l’intervento della storica del diritto Barbara Biscotti;

quando: 27 maggio 2023, h. 15:00.


 

Immagine: L’attrice Zoe Saldana, futura piratessa nel film ‘The Bluff,’ per  Prime Video nel 2024

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