Marcello Dudovich. L’indiscusso caposcuola italiano

Illustratore, decoratore, pittore, fotografo: ecco a voi Marcello Dudovich, padre del cartellonismo pubblicitario italiano, talento avanguardistico che abbiamo l’occasione di ammirare nelle sale del romano Palazzo dell’Aeronautica Militare, progettato dall’architetto Roberto Marino e inaugurato il 28 ottobre 1931 come sede del Ministero dell’Aeronautica

Novant’anni, dunque, compie quest’anno questo edificio storico che si è deciso di festeggiarli restaurando e presentando al pubblico per la prima volta, i dipinti murali che Dudovich vi realizzò dal 1931 al 1933.

Caposcuola indiscusso

Nato nel 1878 a Trieste da un garibaldino e da una pianista, scarsissimo a scuola ma con una mano felicissima Marcello Dudovich venne presto inserito nel Circolo Artistico Triestino, entrando a contatto con gli artisti della città fra i quali il pittore Arturo Rietti, celebre ritrattista.

Diciannovenne è già a Milano come litografo presso le Officine Grafiche Ricordi. Qui, accanto ai grandi del cartellonismo italiani e stranieri, inizia a realizzare bozzetti per la pubblicità unendo alla pratica lo studio; frequenta corsi di disegno accademico e studi di nudo e nel 98 si sente già pronto per l’indipendenza professionale. Inaugura uno studio di pittura (con gli artisti Metlicovitz e Arvanitaki) e produce in proprio le opere di grafica pubblicitaria, continuando a collaborare con la Ricordi ma aprendosi ad altre commissioni.

Artista e imprenditore la grande occasione arriva da Bologna, quando è chiamato dallo Stabilimento Grafico di Edmondo Chappuis. Dudovich si trasferisce nel capoluogo emiliano, dove pur continuando a seguire le collaborazioni milanesi, produce cartelloni pubblicitari manifesti per la città e coopera come illustratore con varie riviste.

Sono di questo periodo le prime opere che riportano in calce il suo nome e che lo portano a vincere nel 1900 la Medaglia d’Oro all’Esposizione Universale di Parigi e a Bologna per 3 edizioni (1900-1902) il concorso Feste di Primavera.

Tali riconoscimenti lo consacrano a caposcuola indiscusso del cartellonismo italiano.

Le donne di Dudovich

La donna è la grande protagonista dei manifesti di Dudovich che si tratti di reclamizzare un prodotto commerciale, di promuovere una manifestazione socio-culturale o un film al centro del cartellone o locandina che sia c’è lei.

C’è chi considera le donne di Dudovich come le “perfette testimonial del consumo coercitivo, eleganti signore alle quali non si può dire di no”. E chi al contrario crede che pur mantenendosi fedele alla comunicazione pubblicitaria della quale è maestro, le donne dell’artista triestino seguono le evoluzioni dei costumi del tempo, man mano si trasformano sono sempre più moderne, sicure di se, presenti nel mondo del lavoro.

Dudovich è giovanissimo all’inizio del secolo scorso quando prendono vigore le grandi rivendicazioni femminili. Attraversa e ama la Belle Époque che porterà proprio nel periodo che precede la Prima Guerra mondiale, una serie d’invenzioni e di progresso tecnologico e scientifico come mai era accaduto nelle epoche precedenti: l’illuminazione elettrica, il telefono, la radio, l’automobile, il cinema. Dudovich è, egli stesso fautore di questa travolgente modernità e sembra volerla raffigurare attraverso l’emancipazione femminile.

“Non si poteva che avere fiducia nell’avvenire. Poi venne la guerra e cancellò tutto” raccontava Dudovich ricordando gli anni ruggenti del primo Novecento. In Italia dopo la guerra venne anche il fascismo e l’evoluzione della donna subì una regressione.

Come il lavoro di Dudovich che preferì dedicarsi alla pittura e alla decorazione delle abitazioni private. Accettò soltanto una commissione pubblica: la serie di affreschi dell’allora Ministero dell’Aeronautica , di cui dicevamo, che realizzò con collaborazione del genero, Walter Resentera.

Tornerà alla cartellonistica soltanto dopo la Seconda guerra mondiale. Lo farà con un suo antico grande cliente La Rinascente dimostrando di non aver perso il tocco. Morirà nel 1962 a Milano.

La mostra

Marcello Dudovich al tempo della committenza Aeronautica: 1920 – 1940, come s’intitola la mostra romana organizzata nelle sale storiche del Palazzo dell’Aeronautica Militare, affianca agli storici murales e alle opere documenti, foto e cimeli dell’artista triestino provenienti da collezione private e pubbliche e sarà possibile visitarla (tramite prenotazione) fino all’ 11 luglio 2021.

 

Immagini: Marcello Dudovich, autoritratto; 2) cartellone pubblicitario di Dudovich; 3) Roma, Palazzo  dell’Aeronautica Militare in occasione della mostra ‘Marcello Dudovich al tempo della committenza Aeronautica: 1920 – 1940’

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