Giudizio Universale. Lo Stato italiano denunciato per inazione climatica

Sull’esempio delle recenti esperienze internazionali, fra le quali l’olandese e francese, prime in Europa, il 5 giugno 2021 alcune associazioni, movimenti ambientalisti, scienziati e giuridici italiani riunite nella campagna Giudizio Universale, supportati dalla società civile (complessivamente 200 ricorrenti) depositerà la denuncia contro lo stato italiano per inazione climatica.

“Se il Governo non inverte subito il processo, mette a rischio il nostro futuro e il diritto stesso alla vita” affermano gli organizzatori della campagna ricordando che dal 1980 a oggi in Italia sono morte oltre 20.000 persone per eventi meteorologici estremi. E che l’Italia è uno dei Paesi a maggior rischio ambientale e sociale, pertanto “mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici è quanto mai urgente per non perdere altre vite, per tutelare i territori e per evitare danni economici”.

La campagna Giudizio Universale è stata lanciata il 2019 dall’Associazione A Sud per fare pressione presso le autorità affinché l’Italia mantenesse gli impegni presi tenere a freno il cambiamento climatico. Davanti alla vanità degli appelli fatti, gli organizzatori hanno deciso di passare alle vie legali citando lo Stato italiano.

Il 5 giugno, hanno dichiarato gli organizzatori, sarà reso noto l’atto di citazione.  La premessa della denuncia, comunque, verte sulle attuali evidenze scientifiche del cambiamento climatico “che costituiscono un vincolo per le nazioni difficilmente ignorabili – scrivono sul proprio sito – Se lo Stato si discosta da tempi, limiti e modalità stabiliti a livello internazionale e suffragati dalla scienza condivisa, deve dimostrare di agire sulla base di proprie evidenze scientificamente accessibili e verificabili, in grado di rassicurare i cittadini sul buon esito delle sue decisioni […] Chiederemo allo Stato Italiano di attuare misure più stringenti per rispondere ai cambiamenti climatici e invertire il processo: se non ci pensiamo noi, nessuno lo farà al posto nostro”.

Per saperne di più segnaliamo il sito GiudizioUniversale.com la relativa pagina Facebook  e consigliamo la lettura  del libro La causa del secolo (Round Robin Editrice, collana Fuori rotta) , curato da Marica Di Pierri (giornalista, co-fondatrice del Centro Documentazione sui conflitti ambientali, nel direttivo dell’Associazione A Sud, Filippo P. Fantozzi e Maura Peca.

Per aderire all’iniziativa del gruppo ambientalista è disponibile sul web la pagina Giustizia climatica, adesso o mai più! | A Sud ONLUS

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