Torino. Valdesi ed ebrei uniti contro l’antisemitismo
Il 17 febbraio 1848 grazie alle Lettere Patenti emesse dal Regno di Sardegna, sotto la monarchia di Carlo Alberto di Savoia (1798-1849), i valdesi residenti nel Regno ottenevano di “godere di tutti i diritti civili e politici al pari dei sudditi cattolici, frequentare le scuole dentro e fuori delle università e conseguire i gradi accademici”. Il decreto regio poneva fine a secoli di discriminazioni condotte contro i seguaci del culto cristiano della Chiesa Valdese.
In quella circostanza al re Carlo Alberto giunsero numerose petizioni affinché gli stessi diritti civili e politici venissero estesi anche agli ebrei del Regno. Già il 1° febbraio, il re Carlo Alberto aveva ricevuto il rabbino capo del collegio israelitico di Torino, Lelio Cantoni, il quale aveva appunto chiesto l’emancipazione civile per gli osservanti della religione ebraica, dal 1824, costretti nuovamente a vivere nel perimetro del ghetto torinese.
Il 7 marzo gli ebrei torinesi chiedono di fare parte della guardia nazionale. Richiesta, quest’ultima respinta L’emancipazione arrivò anche per gli ebrei del Ragno Sardo il 29 marzo 1848 con il riconoscimento dei loro diritti civili e il successivo 19 giugno, con l’entrata in vigore della Legge Sineo (dall’autore Riccardo Sineo, 1805-1876), gli venivano riconosciuti anche i diritti politici. La legge Sineo 735/1848, infatti, stabiliva che “la differenza di culto non forma eccezione al godimento dei diritti civili e politici e all’ammissibilità alle cariche civili e militari”.
L’emancipazione dei valdesi e degli ebrei rientrava nella logica dello Statuto Albertino, adottato dal Regno di Sardegna il 5 marzo 1848 e che stabiliva il principio di uguaglianza, e, quindi, la libertà individuale e l’inviolabilità domiciliare, la libertà di riunione e di stampa. In una prima stesura si leggeva che la religione “è quella Cattolica, Apostolica, Romana” ma, abbiamo visto come a tappe accelerate si giunse in pochi mesi alla Legge Sineo e, quindi, alla libertà di culto.
Lo Statuto Albertino per la sua natura flessibile (ossia modificabile attraverso le leggi ordinarie) riuscì a percorrere le tappe salienti della Storia contemporanea: divenne la Costituzione del Regno d’Italia (1860) e rimase in vigore fino al 1947, quando con l’avvio della Repubblica Italiana, subentrò dall’1 gennaio 1948, l’attuale costituzione.
Quest’anno, la ricorrenza del 17 febbraio è stata celebrata a Torino con l’iniziativa che ha avuto inizio il giorno 13, con una serie di convegni e conferenze e concerto finale e con la scritta “17 febbraio, Valdesi ed Ebrei – No all’antisemitismo” proiettata durante i 4 giorni sulla Mole Antonelliana.