6 marzo, la Giornata dei Giusti dell’Umanità
La Giornata dei Giusti dell’Umanità è stata istituita il 10 maggio 2012 dal Parlamento Europeo, su proposta di Gariwo, il network creato dallo storico italiano Gabriele Nissim.
Si celebra ogni 6 marzo. Dal dicembre 2017 l’Italia ha dichiarato la Giornata dei Giusti solennità civile.
“Coloro che durante i genocidi e i totalitarismi, nelle persecuzioni in tutto il mondo hanno cercato di difendere la dignità e i diritti umani, possiamo chiamarli Giusti” con queste parole l’organizzazione Gariwo spiega cos’è la Giornata dei Giusti. Parole riprese dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella nel corso della prima commemorazione italiana, il 6 marzo 2018.
“Le storie dei Giusti – ha scritto Sergio Mattarella nel suo messaggio a Gariwo – cioè di donne e uomini coraggiosi, che hanno affrontato alti rischi personali per salvare vite umane dalla persecuzione di regimi sanguinari, di apparati oppressivi, d’ideologie totalitarie, sono memoria viva, e continueranno a essere esempi di civiltà e di umanità cui ispirarsi. Trasmettere questa memoria alle generazioni più giovani è opera di straordinaria importanza, perché, come sappiamo, i germi dell’odio e della discriminazione non sono mai sconfitti una volta per tutte”.
“La scelta del Parlamento italiano di istituire la Giornata nazionale in memoria dei Giusti dell’Umanità, rafforzando così il valore della Giornata europea fissata per il 6 marzo, offre una preziosa occasione – prosegue Mattarella – per approfondire i temi della convivenza e per rafforzare l’impegno comune contro ogni forma di sopraffazione, di violenza sulle persone, d’intolleranza, di razzismo”.
“Il Giusto richiama radici ebraiche antiche e profonde – termina il presidente della Repubblica – Giusti sono stati coloro che hanno sottratto vite all’olocausto nazista. Ma Giusti sono anche coloro che ovunque nel mondo mettono in salvo persone inermi da genocidi, violenze, pulizie etniche, crudeltà generate da volontà di dominio. Mi auguro che questa Giornata, divenuta ora solennità civile, rappresenti un traguardo e un punto di partenza dal quale riprendere il cammino”.
I Giusti del 2018
Il tema della Giornata dei Giusti 2018 è I Giusti dell’accoglienza. Oltre i confini per abbattere i muri. A Milano, presso il Giardino del Monte Stella creato da Gariwo, sono state ricordate come Giuste le seguenti personalità: Ho Feng Shan, console cinese a Vienna che durante la Seconda guerra mondiale, ha salvato numerosi ebrei dalle deportazioni naziste, fornendo loro passaporti cinesi per la fuga. Ho Feng Shan è stato riconosciuto Giusto tra le nazioni dall’Yad Vashem nel 2000; segue Hammo Shero, dichiarato Giusto per accogliere e proteggere migliaia di cristiani, per lo più armeni, che fuggivano dalla persecuzione ottomana; Costantino Baratta (nella foto a lato), pescatore di Lampedusa che durante il tragico naufragio dell’ottobre 2013, ha tratto in salvo molti naufraghi; e infine Daphne Vloumidi la quale ha dato ospitalità, presso il proprio albergo nell’isola di Lesbo, a molti profughi durante la crisi migratoria del 2014 -15.
Le celebrazioni continueranno il 14 e 15 marzo 2018 rispettivamente con altra commemorazione presso il Giardino e con un concerto presso il Palazzo Marino.
Gariwo
Gariwo acronimo per Gardens of the Righteous Worldwide, nasce nel 1999 con lo scopo di approfondire e diffondere la conoscenza delle figure e delle storie dei Giusti. Nel 2001 ottiene il riconoscimento ufficiale della sua opera come Comitato foresta dei Giusti-Gariwo e nel 2009 diventa Onlus. Presieduta dallo storico Gabriele Nissim, la sua attività è sostenuta da un Comitato scientifico internazionale.
I fondatori di Gariwo sono stati lo stesso Nissim e lo scrittore Pietro Kuciukian, presidente del Comitato Internazionale dei Giusti per gli Armeni e membro dell’Unione degli Armeni d’Italia.
Nel 2003, dopo aver istituito il Giardino dei Giusti in alcuni luoghi-simbolo, come Yerevan, in Armenia, e Gariwosa a Sarajevo, Gariwo ha coinvolto il Comune di Milano nella creazione di un Giardino dei Giusti che ricordasse “coloro che si sono opposti ai genocidi in ogni parte della terra e che ancora oggi si oppongono ai crimini contro l’umanità ovunque siano perpetrati”. E il 24 gennaio 2004 è stato inauguro a Monte Stella il primo Giardino dei Giusti di Tutto il Mondo (nella foto a lato). Nel novembre 2008 si è costituita l’associazione per la gestione del giardino, composta da Gariwo insieme al Comune di Milano e all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Nel frattempo in Italia sono sorti altri giardini e spazi dedicati ai Giusti come a Genova, Palermo, Padova, Torino, Linguaglossa, Levico Terme.
Perché si chiamano Giusti
Il termine Giusto proviene dalla Bibbia, nel passo che dice chi salva una vita salva il mondo intero, per la prima volta è stato usato in Israele per indicare coloro che hanno salvato gli ebrei dalla persecuzione nazista in Europa nel corso della Seconda guerra mondiale.
A tal proposito nel 1953 Israele ha istituito lo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah, con il compito di documentare, preservare e tramandare la storia del popolo ebraico durante l’Olocausto che ha visto la morte di circa 6 milioni di ebrei. Negli anni ’60 del Novecento lo Yad Vashem ha realizzato il progetto mondiale per assegnare il titolo di Giusti fra la Nazioni ai non ebrei che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvare gli ebrei dalla persecuzione nazista. Yad Vashem è anche il museo di Gerusalemme che racchiude i nomi dei Giusti delle Nazioni, ai quali è dedicata la piantumazione di un albero sul Monte della Rimembranza, come vuole la tradizione ebraica, in ricordo eterno per una persona cara. Dagli anni ’90 del Novecento, per mancanza di spazio sul Monte – i nomi degli Giusti sono incisi sul Muro d’Onore eretto a margine del Memoriale.
Il concetto di Giusto è stato successivamente ripreso per ricordare chi ha cercato di soccorrere le vittime del genocidio di circa 1,5 milioni di armeni compiuto in Turchia nel 1915. Oggi è esteso a tutti coloro che hanno impedito e impediscono il crimine di genocidio, che si battono per difendere i diritti dell’uomo nelle situazioni estreme e che combattono il ricorrente negazionismo delle persecuzioni.