Famiglie arcobaleno. Il Parlamento europeo condanna il governo italiano
Il Parlamento europeo, riunito in assemblea plenaria, ha approvato l’emendamento al testo Risoluzione sullo Stato di diritto che “condanna le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali”.
L’istituzione dell’UE, dice il testo “condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali – fatto che – porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”. Inoltre ritiene “che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989”.
“Esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ – prosegue il testo che invita “il governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione”.
L’emendamento è stato presentato dal gruppo di Renew Europe, supportato dalla Sinistra, dai Verdi e dai Socialisti. La plenaria ha votato il testo per alzata di mano.
La questione delle famiglie omogenitoriali discriminate dopo l’ormai famosa Circolare Piantedosi è stata oggetto di dibattito di una convocazione in urgenza in assemblea plenaria al Parlamento Europeo.
Pochi giorni fa il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, rispondendo a un’interrogazione sui diritti delle famiglie arcobaleno in Italia promossa dagli eurodeputati del Movimento 5 Stelle aveva scritto: “In linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea. Ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere” i figli “di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue”.
Immagine: pixabay