Tutti al buio per sessanta minuti. È l’Ora della Terra
Torna l’Earth Hour, l’Ora della Terra: il 28 marzo 2020 alle 20.30 (ora locale) scatterà l’ormai consueta mobilitazione globale per contrastare i cambiamenti climatici e alla quale aderiranno Stati, Comuni e singoli cittadini che lasceranno spente le luci per un’ora, un gesto simbolico per dimostrare l’impegno per salvaguardare il nostro habitat.
In Italia l’evento centrale si svolgerà a Venezia, assurta a simbolo del contrasto al surriscaldamento del Pianeta per l’eccezionalità dell’acqua alta di novembre 2019 quando raggiunse 187 centimetri.
Inoltre l’edizione 2020 de L’Ora della Terra sarà il primo trampolino per lanciare (o rilanciare) il New Deal for Nature and people, il progetto che indica “un nuovo modo di pensare il futuro con indicatori coerenti per proteggere efficacemente almeno il 30% della superficie del nostro pianeta entro il 2030, il 50% entro il 2050” come ha spiegato Donatella Bianchi, presidente del Wwf (per l’Italia), la maggiore organizzazione mondiale per la conservazione della natura e dell’ambiente, ideatrice dell’Earth Hour, la cui prima edizione si svolse a Sydney nel 2007 e oggi coinvolge, annualmente, quasi 190 Paesi del mondo.